... è tempo di Golden Globe |
di Luca Ferrari
The Imitation Game è un biopic sulla vita del matematico e crittoanalista inglese Alan Turing (1912 – 1954), uno dei padri dell'informatica, morto suicida all'età di 41 anni dopo aver subito castrazione chimica per essere un omosessuale. Un uomo che fu la chiave della decifrazione del Codice nazista Enigma. Un uomo senza la cui esistenza forse la II Guerra Mondiale sarebbe finita in un altro modo.
La pellicola, diretta dal regista norvegese Morten Tyldum, sbarca ai Golden Globe 2015 con cinque nomination: Miglior film drammatico, Miglior attore in un film drammatico (Benedict Cumberbatch nei panni di Turing), Miglior attrice in un film drammatico (Keira Knightley nei panni dell'amica del matematico, Joan Clarke), Miglior sceneggiatura (Graham Moore) e Miglior colonna sonora originale (Alexandre Desplat, presidente della Giuria dei film in Concorso alla 71° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia).
A contendere il premio a Cumberbatch, oltre a Steve Carell (Foxcatcher), Jake Gyllenhaal (Lo sciacallo – Nightcrawler) e David Oyelowo (Selma – La strada per la libertà), ci sarà soprattutto il di lui concittadino londinese Eddie Redmayne, calatosi per James Marsh e il film La teoria del tutto (The Theory of Everything) nel corpo e mente geniale del fisico/astrofisico Stephen Hawking.
A dir poco esagerate le quattro nomination invece per Grand Budapest Hotel, l'ennesima ripetitiva opera di Wes Anderson, incapace di staccarsi dalle inquadrature e caratteristiche dei personaggi del suo indiscusso (ma ormai datato) capolavoro I Tenenbaum (2001). Passi anche la candidatura come Miglior attore in un film commedia o musicale al poliedrico Ralph Fiennes ma vedere che la pellicola è in gara anche come Miglior film commedia o musicale, Miglior regista e Miglior sceneggiatura, appare decisamente esagerato.
La speranza inoltre è che a trionfare nella categoria Miglior film commedia o musicale non sia la sopracitata opera Andersoniana né il fin troppo decantato Birdman (di Alejandro González Iñárritu), film di apertura della 71° Mostra del Cinema di Venezia, né St. Vincent (di Theodore Melfi) né men che meno il multi-star disneyano Into the Woods (di Rob Marshall) ma l'impegnato Pride (di Matthew Warchus), storia vera dell'alleanza tra vessati: gay e lesbiche da una parte, minatori gallesi dall'altra.
Prima nomination in carriera per Jennifer Aniston, protagonista di Cake (2014, di Daniel Barnz). A duellare per il Globe, oltre alla favoritissima Julianne Moore (Still Alice), ci saranno anche Felicity Jones (La teoria del tutto), Rosamund Pike (L'amore bugiardo – Gone Girl) e Reese Witherspoon (Wild), con la quale proprio Jennifer Aniston divise il piccolo schermo nella 13° puntata della 6° stagione (2000) della sitcom Friends. Mentre lei era una delle protagoniste (Rachel Green), la pià giovane Reese interpretò la sua viziata sorellina Jill.
Tutte le nomination dei Golden Globe 2015 presentati da Tina Fey e Amy Poehle.
Pride - Mark Ashton (Ben Schnetzer) |
The Imitation Game - Joan Clarke (Keira Knightley) e Alan Turing (Benedict Cumberbatch) |
Cake - Claire Bennet (Jennifer Aniston) |
Welcome to the Golden Globe Awards 2015 |
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