Ted 2 - John (Mark Whalberg), Ted e l'avvocato Jackson (Amanda Seyfried) |
di Luca Ferrari
Scialbo e con poca voglia di osare. Avete presente quei film tanto incensati che ti promettono grasse risate e poi in fin dei conti te ne esci dicendo: si ok, vabbeh, bella quell'intuizione e poi? Ted 2 (di Seth MacFarlane) è esattamente questo. Politicamente scorretto ma senza chissà quali gag da strapparsi i capelli e tutto basato sul carisma stralunato di Amanda Seyfried, già diretta dal regista nel mediocre Un milione di modi per morire nel West (2014).
Film nuovo, vita nuova. Se nel primo Ted (2012, sempre diretto da MacFarlane) la telecamera era maggiormente incentrata sull'anomala (e sboccata) amicizia tra un orsacchiotto e l'amico John Bennet (Mark Whalberg) che in virtù di un desiderio espresso da bambino vide prendere vita il proprio peluche, in questo sequel la vicenda affronta tempi più maturi seppur non rinunciando alla goliardia.
Ted ora è sposato con la bionda Tami-Lynn (Jessica Barth) e dopo le gioie dei primi tempi, la coppia scivola nei classici e banali litigi fino a che per risolvere i loro problemi decidono di avere un figlio (opinabile, ndr). Ovviamente c'è il piccolo problema che un peluche non può certo ingravidare una donna, così pensano a un donatore. Tutto sembra volgere al meglio fino a quando Ted si vede negare il diritto di essere umano, ribattezzato “oggetto”.
Ha inizio così una battaglia legale per dare a Ted ciò che gli spetta, il diritto a venir considerato una persona. E per farlo, non avendo troppi mezzi, i due amici si affidando all'inesperta ma determinata Samantha Leslie Jackson (Amanda Seyfried). In principio scartata senza mezze parole, sarà un suo particolare vizio curativo a farla salire vertiginosamente nei gusti dei due querelanti.
Tra camei di Morgan Freeman, Sam Jones (lo storico Flash Gordon) e soprattutto Liam Neeson (anch'esso nel cast di Un milione di modi per morire nel West), la pellicola fa il suo dovere senza chissà quale picchi comici. Amanda Seyfried (Mamma mia, Cappuccetto rosso sangue, Les Miserables) è la grande novità, mentre le scurrilità di Ted non aggiungono nulla di nuovo a quanto visto nel primo film o nelle serie televisive animate realizzate dal regista (I Griffin, American Dad). Il punto è che da uno come MacFarlane ti aspetteresti qualcosa di più.
Gradito ritorno infine con tanto di orrendo parrucchino, quello del viscido e frustrato bidello Donny (Giovanni Ribisi), deciso questa volta a scoprire il segreto della vita di Ted per produrlo in serie e farne avere uno a tutti i bambini del mondo. Altra presenza ben riuscita, il gay Guy (Patrick Warburton) che insieme al suo compagno si divertono a umiliare i nerd durante una convention in stile Comic-Con.
Ted 2 - Ted alla banca del seme |
Ted 2 - la voce originale dell'orsacchiotto di peluche nonché regista Seth MacFarlane |
Ted 2 - Tami-Lynn (Jessica Barth) e il marito Ted |
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