Revenant Redivivo - Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) |
di Luca Ferrari
Sono i primi decenni del XIX secolo e gli odierni Stati Uniti sono terre dove vige la brutale legge del più forte, che a seconda dei casi sono i colonialisti francesi, inglesi, i neo-americani o dei nativi. Reduci da una lunga battuta di caccia di pelli, il gruppo comandato dal Jim Bridger (Will Poulter) e guidato dall'esperto Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) subisce un violento attacco da parte degli indiani Ree.
Hugh ha un figlio con sé, un mezzo sangue avuto da una donna Pawnee. Il ragazzo non è ben visto dal violento John Fitzgerald (Tom Hardy) e quando le cose si complicano, l'infido e violento cacciatore farà il possibile per sbarazzarsi dei due mal sopportati colleghi, il tutto con l'ingenua complicità dell'acerbo Domhnall Gleeson (Andrew Henry). Ferito a (quasi) morte da una mamma-orso preoccupata dei suoi cuccioli, per Hugh ha inizio una lunga marcia alla ricerca della giustizia più vendicativa.
Revenant – Redivivo è questo. Grandiosa fotografia. Immagini mozzafiato. Banalmente però, una storia di abusi. Una storia quasi biblica alla “occhio per occhio, dente per dente”. Fin da quando hanno cominciato a pervenire le prime informazioni, di Revenant – Redivivo si è sempre molto parlato dell'estremo realismo. Il gelo che provano i protagonisti è reale. Si insomma, non erano nel tepore del green screen. Salvo (ovviamente) l'aggressione dell'orso Grizzly, il resto è tutto reale. Ma con tutto rispetto per gli attori, dimostrare il dramma del gelo mentre si è nel freddo acuto non è che ci voglia tanto.
Come ogni forma d'arte anche il cinema segue tendenze. In questo momento i tre filoni che vanno per la maggiore sono i cinecomics, l'atmosfera oscura imposta dalla linea lucrativa del regista Christopher Nolan e appunto l'esasperato iper-realismo. La bravura di un attore però sta esattamente nell'opposto: saper far provare al pubblico il dramma della solitudine gelata anche se lui non la sta vivendo nell'effettivo.
Inarritu è una di quelle persone che il cinema e i suoi meccanismi li ha capiti davvero, passando così da opere di indubbio spessore (21 grammi, Babel, Biutiful) a lungometraggi di gran lunga più ruffiani capaci di far più breccia tra il pubblico commerciale. Presentato a Venezia 71 come film d'apertura, Birdman (2014) ha fatto incetta di Oscar ma di fatto è una commediola leggera e scontata. Revenant – Redivivo sembra cucito addosso a DiCaprio per fargli avere ciò che ancora non possiede.
E qui non voglio entrare troppo nel merito della recitazione dell'attore californiano (classe '74), sul quale prima della cerimonia degli Oscar dedicherò un articolo specifico, ma se questo è il suo non plus ultra, la performance per la quale sarebbe impossibile non dargli l'ambita statuetta degli Academy, beh, qui c'è qualcosa che non torna. L'esatto contrario di Tom Hardy, viscido villain e garndioso protagonista di questa pellicola di cui si è parlato troppo poco.
Miglior regia, Miglior film drammatico e Miglior attore in un film drammatico (DiCaprio) ai Golden Globes 2016, Revenant – Redivivo (di Alejandro González Iñárritu) è ora atteso il 28 febbraio al varco degli Oscar. La pellicola con più nomination (12) di questa 88° edizione degli Academy. Osservato speciale ovviamente Leonardo DiCaprio, alla sua 5° nomination, ma fin'ora senza alcun successo.
DiCaprio striscia sulla terra con tutto il dramma possibile e immaginabile. DiCaprio si spoglia nella neve e e dorme dentro la pelle di un cavallo. DiCaprio mangia per davvero gli organi interni di un animale. Alejandro González Iñárritu ha messo l'inero Revenant – Redivivo nelle sue capacità trascurando altri aspetti della storia e personaggi che forse avrebbero meritato di più. Molto di più!
Revenant Redivivo - John Fitzgerald (Tom Hardy) |
Revenant - Redivivo (2015, di Alejandro Gonzalez Inarritu) |
Revenant Redivivo - Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) |
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