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giovedì 16 aprile 2020

Avengers, il donut della discordia

Scarlet terrorizzata tra Steve Rogers che minaccia Tony Stark
Cosa succederebbe se Iron Man rubasse sotto il naso a Captain America l'ultimo donut (ciambella)? Come minimo una pioggia d'inferno. O quanto meno, una Civil War.

di Luca Ferrari

La presenza di tanti supereroi a difesa del nostro Pianeta ha spinto moltissime creature a farsi conoscere, mietendo vittime con l'involontaria complicità degli stessi Avengers, decisi a intervenire sempre e comunque. Giorno dopo giorno la tensione sta salendo sempre di più tra I Vendicatori e quel fragile equilibrio creatosi ai tempi delle mire distruttivo-espansionistiche di Loki, adesso sta traballando. Due fazioni si vanno costituendo guidate rispettivamente da Iron Man e Captain America. Uno scontro interno che ormai sembra inevitabile a meno che. Per fortuna nostra c'è un "ma." Forse tutto potrebbe essere evitato se...

Non deve finire con uno scontro, dice con solenne sincerità Captain America. Verrò per te, dice un arrabbiato Iron Man mentre soccorreva l'amico James Rhodes-War Machine (Don Cheadle), il tutto ben enfatizzato nel grandioso trailer di Captain America: Civil War (2016, di Anthony e Joe Russo). Possibile che anche quei due poli opposti che avevano imparato a rispettarsi e collaborare per un bene supremo, la salvezza della razza umana, possano arrivare ad affrontarsi a viso aperto? Se così fosse, lo sappiamo bene, non ci potrà mai essere un solo vincitore. Nessun schieramento potrà davvero prevalere sull'altro. Un'ultima possibilità forse è rimasta ma ecco l'inaspettato.

Il Capitano Steve Rogers (Chris Evans) cammina fiero e deciso. Ha fame. Vuole l'ultimo donut pralinato rimasto nella dispensa. Peccato che il geniale miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr.) sia arrivato fisicamente prima. Su quella ciambella però, Captain America si era già espresso in anticipo. Dal canto suo Iron Man vuole sempre fare di testa sua, senza considerare troppo i desideri altrui. Questa volta gli potrebbe costare cara, a lui come a tutto il club dei supereroi. Non posso aggiungere altro. Le cronache della Marvel tramandano solo un urlo di puro terrore da parte di Scarlet/Wanda Maximoff  (Elizabeth Olsen) davanti ai due super-affamati.

. Chris Evans non gradisce

sabato 11 aprile 2020

Cinema Venezia, il miglior film di Fellini è...

Il regista Federico Fellini
In carenza da grande schermo? Assolutamente, sì. Il Circuito Cinema Venezia Mestre ha trovato il modo di sopportare l'astinenza con un gioco dedicato al Maestro Federico Fellini.

di Luca Ferrari

L'arrivo sempre in super-anticipo per essere il primo a entrare in sala. La scelta del proprio posto preferito, 3-4 file in giù da quella superiore leggermente spostato sulla sinistra rispetto al centro della fila. La lettura di una rivista cinematografica in attesa dell'atteso momento dei trailer. Un curioso sguardo ai compagni/e di proiezione e poi lui, il momento più atteso. Lo spegnimento delle luci e i primi scampoli di film. Nessuno come "cineluk - il cinema come non lo avete mai letto" sente la mancanza del grande schermo e il contatto con la sala. Che fare allora per sopportare questa astinenza forzata?

Il mondo, lo sappiamo, è scombussolato per il diffondersi del coronavirus e chissà per quanto tempo ancora non potremo goderci un film in sala. Per ovviare a questo spiacevole inconveniente pandemico, il Cicuito Cinema Venezia Mestre ha trovato il modo di impegnare il nostro tempo con un gioco virtuale pubblicato sulla propria pagina Facebook, e dedicato al centenario della nascita di Federico Felini (1920-1993), per eleggere il miglior film del regista italiano con una democratica votazione online, e dunque assegnando la Coppa Gradisca. Siamo giunti ai quarti di finale e le sfide che attendono il nostro voto sono a dir poco entusiasmanti.

Votare è semplicissimo. Una volta pubblicato il post specifico della sfida, cliccare sull'immagine del film preferito. Un tabellone che mi ha subito riportato alla mente il leggendario torneo di braccio di ferro con Sylvester Stallone in "Over the Top". A cominciare da oggi, sabato 11 aprile 2020, si sfideranno: Amarcord (1973, di cui fu assistente alla regia Gerald Morin) vs Satyricon (969), il vincitore dei quali troverà in semifinale chi uscirà dallo scontro mortale tra Lo sceicco bianco (1952) opposto a La strada (1954). Nella parte bassa del tabellone invece, a cercare la strada della finalissima saranno le sfide tra Le notte di Cabiria (1957) vs La dolce vita (1960), quindi l'ultimo dei quarti: I vitelloni (1953) vs (1963).

Cineluk guarda già alla finale e questo è il mio pronostico: "La strada vs. La dolce vita." Adesso, non mi resta che votare e aspettare. Adesso tocca a voi.

Gioca con il Circuito Cinema Venezia Mestre e i film di Federico Fellini!
Il tabellone della Coppa Gradisca del Circuito Cinema Venezia Mestre per eleggere il miglior film di Federico Fellini

mercoledì 8 aprile 2020

Captain Fantastic (2016), racconto la Vita

Captain Fantastic - Ben Ross (Viggo Mortensen) e i suoi sei figli
Un padre controcorrente vive fuori dalla società insieme ai suoi sei figli. Alla morte della madre lontana, la sfida per tutti sarà crescere ed evolversi. Captain Fantastic (2016, di Marc Ross).

di Luca Ferrari

Bambini e adolescenti che conoscono la Costituzione meglio di chi sta a Washington e forse anche alla Casa Bianca. Bambini e ragazzetti capaci di leggere libri con passione, imparando a ragionare usando la propria testa. Bambini e adolescenti un po' troppo lontani dall'esasperato consumismo della società. Nel verde dei boschi dello stato di Washington, sulla costa occidentale, vive Ben Cash (Viggo Mortensen) e i suoi sei figli. Ben li addestra. Ben li istruisce. Ben li mette al prova. Ben li tiene al riparo da un mondo ormai privo di sogni e umanità. Captain Fantastic (2016, di Marc Ross).

Cultura (esasperata) da una parte, ipocrisia e controllo dall'altra. Perché non ci può mai essere posto per una via di mezzo? Ben è un padre e prende con molta serietà la propria responsabilità di genitore. Non abbandona i suoi figli davanti a un monitor delegando a qualche messaggio subliminale la vera educazione. Ben non svende la propria vita riempiendo le corporazioni digitali con i sorrisi dei propri figli. Ben Cash non combatte il sistema, semplicemente lo ignora perché ne conosce bene i perversi meccanismi. Lui però è un uomo fatto, che ha capito tutto questo vivendo. E i suoi figli, invece?

Dal più grande Bodevan (George MacKay) al più piccolo Nai (Charlie Shotwell), lì nel mezzo anche Kielyr (Samantha Isler), Rellian (Nicholas Hamilton), Vespyr (Annalise Basso) e Zaja (Shree Crooks). Se i più piccini vivono ancora il tutto come un'avventura o un gioco senza fine, per coloro i quali l'età inizia a far sentire gli sbalzi di umore e la voglia di conoscere un mondo diverso (natale e coca-cola inclusi), il rischio è l'implosione della famiglia Cash. A gettare benzina globalizzata sul fuoco, l'ingombrante presenza di Jack Bertrang (Frank Langella), padre della loro mamma, Leslie Abigail (Trin Miller), e deciso a riprendersi i nipoti con le buone o con le cattive.

Ma cosa potrà mai fare un "hippy" contro un potente uomo del terzo millennio? E se gli dovesse venire meno l'affetto di alcuni dei suoi figli? Talvolta la perfezione è la capacità di rompere anche con se stessi. Dialogare con il proprio piedistallo, permettendo di andare oltre una visione che in apparenza sembra migliore. Comunque la decisione finale non spetterà mai solo a noi stessi quando si tratta di terzi e il vero amore (e la democrazia) consiste proprio in questo, lasciar liberi gli altri di pensare. Nostro compito, quello di fornire tutti gli elementi per imparare a usare la propria testa. Nostro compito, non assecondare il mondo solo per fare star bene gli altri.

Presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2016, Captain Fantastic si aggiudicò il premio per la miglior regia nella sezione "Un Certain Regard" al Festival di Cannes 2016, e in seguito anche il Premio del pubblico BNL all'11° edizione della Festa del Cinema di Roma. Come il suo personaggio principale avrebbe voluto e gradito, Captain Fantastic è un film che fa pensare e ragionare. Ti spinge oltre. Ti fa anche piangere (e non c'è niente di male) regalandoti la forza di tendere una mano e toglierla di mezzo quando è il momento necessario. Captain Fantastic racconta la vita. Captain Fantastic racconta una scelta. Captain Fantastic ti guarda con sincerità nell'anima chiedendoti solo di fare altrettanto e poi agire.

Venezia, 8 aprile 2020. Nella medesima giornata in cui è stato pubblicato l'articolo, il film è stato trasmesso su Rai Movie. Prima dell'inizio della pellicola e a ogni spot pubblicitario (pochi per fortuna, ndr) è stato sempre evidenziato come il film fosse consigliato a un pubblico adulto. Mai suggerimento è stato più sbagliato, non solo perché Captain Fantastic è un film che al contrario, sarebbe stato molto interessante che fosse visto da un pubblico più giovane visto non solo perché i loro corrispettivi del grande schermo sono tra i protagonisti, ma anche e soprattutto perché così agendo, il canale è venuto meno al significato dell'opera stessa, il tutto ben evidenziato da un paio di scene in particolare.

Sulla strada per andare al funerale, Ben e i suoi figli si fermano a cena dalla sorella di lui, Harper (Kathryn Hahn), suo marito Dave (Steve Zahn) i loro due figli adolescenti, Justin (Elijah Stevenson) e Jackson (Taddy Van Ee). Come ogni madre iperprotettiva occidentale, Harper vuole tenere a bada i propri "cuccioli", impedendo che le verità possano entrare nelle loro orecchiette sante, preferendo quindi l'ignoranza e la play station a un confronto sincero, schietto e maturo. Ben al contrario spiega ai suoi figli cosa sia il crack, i suoi effetti e la vera fine che ha fatto la loro mamma (suicidio). Stizzita la donna arriva addirittura ad abbandonare la tavola. Il "peggio" però deve ancora arrivare.

Forte di una imprecisata superiorità educativa figlia dell'American Dream che incarnano alla perfezione, la coppia decide di salire in cattedra affrontando Ben per fargli capire senza mezzi termini che sta sbagliando tutto come padre. Senza la minima alterazione, l'uomo allora chiama i due nipoti ponendogli delle banalissime domande scolastiche, sotto lo sguardo borghese-compiaciuto dei loro genitori. Le loro risposte saranno però quanto di più imbarazzante (ignorante) ci possa essere, venendo poi letteralmente ridicolizzati dalla cultura della sua figlioletta Zaja, di soli 7 anni.

L'Italia non è troppo diversa dalla cultura globalizza-lobotomizzante dei cugini d'Oltreoceano. La dimostrazione viene proprio dal grande schermo, dove prodotti super-commerciali hanno sempre la meglio su di un cinema più colto e stimolante. Nel 2020 crediamo ancora che bendare i nostri figli e tenerli all'oscuro di ciò che è il mondo, sia la strada ideale per prepararli alla vita. Ben Ross è di sicuro un'estremista nel modus educandi della sua prole, ma pensare che sia così in torto rispetto a una mentalità da "acqua avvelenata", è alquanto discutibile. E di certo la scelta della Rai di fare di Captain Fantastic un film da adulti, ha miseramente tradito il significato dell'opera di Matt Ross.

Il trailer di Captain Fantastic
Captain Fantastic - Ben Ross (Viggo Mortensen)