La frode - Robert Miller (Richard Gere) |
di Luca Ferrari
Il mio alibi siete voi, le vostre paure….La religione statuaria di Wall Street domina incontrastata. Chi c’è vicino a te? Perché non mi hai mai fatto una simile domanda? … La reticenza degli uomini potenti infonde sicurezza in quelle masse sospinte all’ennesimo disguido perenne di consegna della propria serenità. Andranno avanti fino a quando glielo consentirete. Categorizzeranno ogni primitiva idea di condivisione, e poi diventerà una crociata personale di proprietà.
Avvalendosi di un perfido Richard Gere, magnate finanziario nonché adultero della moglie Susan Sarandon (di nuovo insieme dopo Shall We Dance?), Nicholas Jarecki legge il mondo contemporaneo e sa bene dove far sobbalzare le fondamenta. La frode (2012, Arbitrage). La cronaca è zeppa di spunti, eppure nel carcere a cielo aperto del Belpaese siamo tutti orgogliosamente mentori di mostri senza fondo. Il falso mito del peccato originale ha generato il tragico meccanismo dell’uno causa.
Il sangue solitario della splendente follia Kubrickiana vale giusto un brivido da fantascienza. Il vero scoop del terrore è un altro. Non è mai esistita alcuna Sherwood. Non è mai esistita alcuna redenzione. Non è mai stata fatta alcuna invenzione per aiutare davvero l’umanità. I coraggiosi non hanno volto e sono impegnati in una caccia solitaria della verità.
I templi del dio denaro si snodano arroganti e ancora più motivati. Se non ti fossi ancora posto una risposta, inizia a guadagnare tempo nella casa di specchi. Guardate l’immagine di quest’uomo solo nell’ascensore. C’è ancora qualcuno che sta pensando a lui. Abbiamo incolpato chi sta aldiquà delle sbarre. Avevamo ragione.
Vale la pena tentare?
No
No
Vale la pena riuscire?...
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