!-- Codice per accettazione cookie - Inizio -->

sabato 7 dicembre 2013

Thor, non so proprio se tornerò ad Asgard

Thor: The Dark World - Loki (Tom Hiddleston) e Thor (Chris Hemsworth)
Sceneggiatura fiacca. Inutile ed esoso 3D. Thor senza carisma. Loki poco valorizzato. Benvenuti nel mondo di Thor: The Dark World (2013).

di Luca Ferrari

No, non so proprio se avrò voglia di tornare nel Regno di Asgard. Dovrei incontrarmi in separata sede con Loki, auspicando di ricevere garanzie sulle proprie intenzioni degne di una vera storia. I saggi muscoli di Thor saranno anche nobili ma non dicono nulla che d’immacolato compimento non sia già passato sul grande schermo. No, non so proprio se tornerò ad Asgard.

E il tanto atteso giorno di Thor: The Dark World (2013, di Alan Taylor) alla fine è arrivato. Nessuno dei presenti era lì per assistere a baci appassionati tra il dio del tuono (Chris Hemsworth) e la scienziata terrestre Jane (Natalie Portman). Gli occhi degli spettatori erano tutti concentrati su di lui, l’infido Loki (Tom Hiddleston).

Già si sapeva che sarebbe uscito dalla prigione di Asgard per volontà stessa del fratellastro Thor, ma come si sarebbe comportato? Fin dal primo capitolo della saga (2011, di Kenneth Branagh) e ancor di più poi con The Avengers (2012, di Joss Whedon), era chiaro (…) che fosse il figlio adottivo di Odino il cavallo su cui puntare per il sequel delle vicende d’ispirazione norrena.

Invece no. Alan Taylor ha sospinto Thor: The Dark World (2013) in tutt’altra direzione. Quella collaudata. Il film è stato pompato. Incensato nell’anticipazione dei vari Comics. Un’attesa eccessiva per poi constatare l’ennesimo prodotto confezionato senza qualità. Una scialba vicenda con il possente Thor a dieta stretta di carisma e il mezzo antagonista Loki a cercare di tappare le troppe carenze di script con ghigni, qualche divertente mutazione e battutine adolescenziali.

In Thor The Dark World il reietto asgardiano gioca le sue carte. Nasconde i sentimenti e si dimostra spigoloso. In apparenza senza cuore, ma nei fatti distrutto per l’uccisione della donna che gli fecce da madre, la regina Frigga (Rene Russo).

Ma il cuore dell’azione non è l’auspicato scontro tra i due fratelli bensì tra Thor e Odino (Anthony Hopkins). E come nel primo episodio, è in questo mobile solco umano che s’insinua Loki e i suoi piani. Con l’arrivo degli Elfi Oscuri, Thor è costretto a liberarlo. Una scelta questa per nulla gradita né condivisa dai fidi amici guerrieri.

Ancora una volta Thor mette in discussione l’autorità del “primo cittadino” del regno di Asgard , arrivando perfino a macchiarsi di alto tradimento con la complicità del leale Heimdall (Idris Elba) pur di salvare l’amata Jane, qui in trasferta extraterrestre poiché malata a causa dell’Aether, penetratole dentro.

Questi è un pericoloso materiale fluido capace di regalare a chiunque lo possegga un incredibile potere distruttivo. Malekith (Christopher Eccleston), un tempo sconfitto dal padre di Odino, lo sa bene ed è pronto per la sua vendetta e annessa invasione del regno di Asgard, colpendo al cuore gli odiati nemici. Sarà sufficiente il martello di Thor a respingere la letale minaccia?

Il sempre più azzeccato trailer ci mostrava un Thor alle prese con chissà quale mondo oscuro in procinto di devastare l’universo. Potranno anche raccontarcela, ma se le navi del cattivone di turno avevano pericolose sembianze spielberghiane formato Guerra dei Mondi, il finale appare fin troppo prevedibile.

Qualcuno poi mi dovrebbe spiegare perché gli spietati invasori, pur inseguendo minacciosi con fucili laser (o simili) in mano Darcy (Kat Dennings), il suo stagista non pagato Ian (Jonathan Howard) e il Dr. Erik Selvig (Stellan Skarsgård), non provino mai nemmeno a sparare. Conversione gandhiana causa fuso orario terrestre?

Veniamo poi al 3D. Oltre a un prezzo a dir poco esoso, gli effetti tridimensionali di Thor The Dark World sono pochi, per niente particolari né spettacolari e togliendomi di tanto in tanto gli occhiali specifici, ho constatato che in molte scene si poteva farne a meno.

Immancabile la presenza di Mr. Stan Lee che ormai tutti si aspettano, e che sarebbe bello variare. Magari celandolo sotto mentite spoglie così da lanciare una sorta di contest per riconoscerlo. La sua ennesima battutina da 2 secondi è come la tiepida sorpresa che sai trovare nell’uovo di cioccolato.

Un consiglio per i Marvel Studios. Se il livello cinematografico è questo, suggerisco caldamente di sospendere la produzione supereroica o quanto meno affidarla a persone più competenti. Dopo i mezzi flop di Iron Man 3 e Thor: The Dark World, i prossimi Captain America: The Winter Soldier (2014) e Avengers: Age of Ultron (2015) avranno ancor più responsabilità. Auguri a registi e sceneggiatori.

 
Il trailer di Thor: The Dark World

Thor: The Dark World (2013, di Alan Taylor)
Thor: The Dark World - il martello di Thor (Chris Hemsworth)
Thor: The Dark World - Il regno di Asgard

Nessun commento:

Posta un commento