300 - L'alba di un impero (2014, di Noam Murro) |
di Luca Ferrari
Vendetta e odio. Dittatura e manipolazione. Quando la futura Roma non era che una lontana antenata dell'Impero che sarà, un solo popolo in Europa era tanto evoluto e capace per poter tener testa alla più abnorme armata che si fosse mai vista sulla Terra. Nel V secolo a. C. l’esercito persiano del dio-re Serse era pronto a conquistare l'Occidente. A sbarrargli la strada c’era un solo piccolo dettaglio, la Grecia. Un piccolo e fatale dettaglio.
Ispirato alle pagine della graphic novel Xerxes di Frank Miller e annessa sceneggiatura di Zack Snyder, il regista israeliano Noam Murro dirige 300 – L'alba di un impero (2014), midquel cinematografico della epica battaglia alle Termopili tra i 300 spartani e le armate di Serse. L'azione questa volta si svolge soprattutto sulle acque del Mar Egeo, dove Temistocle e la sua flotta affrontano la regina Artemisia.
La prima epica avventura Miller-Snyderiana si era conclusa con l’eccidio dei 300 spartani e il successivo salto temporale con il solo sopravvissuto a quel massacro, Delios (David Wenham), a capo della decisiva battaglia sulla piana di Salamina. La storia ricomincia in parallelo a 300. Mentre Sparta non accetta compromessi nell’unirsi alle altre città Stato e il prode Leonida (Gerard Butler) aspetta Serse alle Termopili, gli ateniesi guidati da Temistocle (Sullivan Stapleton) affrontano il nemico tra le onde dell’Egeo.
Ad attenderlo, l’implacabile Artemisia (Eva Green). Una greca adottata da re Dario. Il primo che provò a conquistare la Grecia ma che rimediò la disfatta di Maratona e soprattutto una freccia mortale scagliatagli contro da Temistocle. Artemisia non è mossa dalla sete di conquista. Ha un conto aperto con tutta la Grecia. La sua famiglia fu sterminata. Lei ancora bambina violentata e resa schiava. Abbandonata e ridotta in fin di vita, fu trovata e allevata da un persiano. Morto Dario, Artemisa ha convinto Serse (Rodrigo Santoro) della sua origine divina e ora sta muovendo la più formidabile flotta del mondo per radere al suolo la Grecia.
300 – L'alba di un impero. Inconcepibile il titolo. La parola 300 non c'entra nulla ed è chiaro il bisogno di riagganciarsi al film precedente per far capire al pubblico di cosa si tratta, evidenziando così una carenza strutturale prima ancora di cominciare. Ma ancor meno c'entra il resto. Di che impero stiamo parlando? Quello persiano non è certo all'alba. E se il riferimento volesse riguardare (molto alla lontana) Alessandro Magno (ellenico), bisognerà aspettare più di due secoli, quasi tre.
Il 3D non fa miracoli specie quando di “ciccia” ce n'è poca, e il risultato infatti non è per niente da tramandare ai posteri. Meno testosterone e addominali scultorei rispetto a 300 ma molti più ettolitri di sangue versati di tutte le tonalità. Quanto a carisma, il confronto tra i leader maximi greci è tutto in favore di Leonida.
Ho partecipato a un gioco pericoloso e ho perso, sentenzia Temistocle di fronte alla sempre più probabile disfatta greca. Una guerra che cambierà il suo corso grazie all'arrivo degli Spartani guidati da una regina in cerca di vendetta. Si, lei. Gorgo (Lena Headey), la vedova di Leonida. La politica non le interessa. Le belle parole ateniesi ancor meno. Lei è una spartana e combatte.
300 – L'alba di un impero. Ancora una volta è di scena la sfida tra i Davide e i Golia. Un filone che al giorno d'oggi, fantasy o reale che sia, riscuote molto successo “causa” ampia similitudine. I Golia aumentano ogni giorno, i Davide sono invece più desaparecidos che mai. Al massimo ci sono flebili vittorie di Pirro. Gesti eclatanti senza futuro. Imprese memorabili che al massimo illudono, e poi si spengono in fretta.
Ancora più macabramente contemporanea la considerazione di Temistocle su ciò che sta accadendo in guerra: Stiamo trasformando i giovani in ricordi. Duemilacinquecento anni dopo, qui, nell'Europa del XXI secolo, è lo stesso. Ma non per colpa di un sanguinario esercito invasore. Economie dissennate, xenofobia populista e governi incapaci stanno sempre più rendendo il Vecchio Continente una terra schiava e senza futuro per i giovani.
300 - L'alba di un impero - Artemisia (Eva Green) |
300 - L'alba di un impero |
300 - L'alba di un impero - Temistocle (Sullivan Stapleton) |
300 - L'alba di un impero |
Nessun commento:
Posta un commento