Virna Lisi (1936-2014) e James Gandolfini (1961-2013) |
di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it
giornalista/fotoreporter – web writer
Storia del cinema da una parte, polpettoni trash-commerciali dall'altra. Nella quarta settimana cinematografica di marzo 2015 ce n'è davvero per tutti i gusti. E mentre in questi giorni impazza ancora la magia disneyana di Cenerentola (di Kenneth Branagh con la due volte premio Oscar Cate Blanchett nei panni della perfida matrigna) e l'oscuro Foxcatcher – una storia americana, con le grandiose interpretazioni di Steve Carell, Channing Tatum e Mark Ruffalo, giovedì 19 marzo è già tempo di novità.
Gli occhi del grande pubblico saranno di certo puntati sull'ennesimo prodotto “young-adult” The Divergent Series: Insurgent (di Robert Schwentke), neo-Hunger Games con quest'ultimo ancora da concludersi. Metafore al limite della rima “cuore-amore” e un'esasperata ricerca di clonare prodotti di successo (al botteghino) senza neanche aspettare che gli eroi dell'anno prima siano stati un minimo dimenticati. Questa è Hollywood. Questo è il trend del cinema moderno.
Mano ai fazzoletti ora. È tempo di far calare il sipario su due grandi interpreti della settima arte. Il 19 marzo infatti usciranno Chi è senza colpa (The Drop, di Michael R. Roskam) e Latin Lover (di Cristina Comencini), nelle quali si potrà assistere alle rispettive ultime performance prima della morte di James Gandolfini (Romance & Cigarette, I Soprano) e Virna Lisi (La cicala, Buon natale... buon anno).
Se nella pellicola americana i protagonisti sono l'ex-Bane Nolaniano Tom Hardy e Noomi Rapace, molto più colorale è il cast della pellicola italiana. Beato fra le donne si potrebbe scrivere nel caso di Francesco Scianna (Baaria, Vallanzasca) qui nei panni di un divo del cinema del passato sul quale si confrontano le tante donne della sua vita interpretate da Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Pena, Pihla Viitala (la strega bianca Mina di Hansel e Gretel, cacciatori di streghe) e Nadeah Miranda.
Tra gli eventi speciali di questo nuovo segmento cinematografico del 2015, arriva sul grande schermo il concerto filmato in 35 mm a Montreal '81 dei Queen in formato Ultra HD e audio surround. Per la storia del cinema invece, ecco ritornare Metropolis (1927, di Fritz Lang con Gustav Fröhlich e Brigitte Helm).
Senza nulla togliere al bravo e simpatico Riccardo Rossi, qui nelle vesti di attore protagonista e regista, La prima volta di mia figlia si presenta come l'emblema della banalità e dei luoghi comuni italiani (un padre che esce di testa perché la figlia sta per perdere la verginità). Infine, per gli amanti del demenziale (fatto male), La solita commedia – Inferno, di e con Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli. L'aspetto più drmattico del film è che con tutta probabilità ci si dovrà sorbire anche il Purgatorio e il Paradiso della suddetta "opera".
Metropolis (1927, di Fritz Lang) |
La prima volta di mia figlia (2015, di Riccardo Rossi) |
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