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mercoledì 20 maggio 2015

Giacomo Leopardi, Il giovane favoloso

Il giovane favoloso - Giacomo Leopardi (Elio Germano)
Il giovane favoloso (2014), il poeta depresso per eccellenza Giacomo Leopardi, sbarca sul grande schermo interpretato da uno straordinario Elio Germano.

by Luca Ferrari

Nel paese votato all’allegria per dna, chiunque affronti tematiche di un certo spessore sprofondando nella melma della depressione e malinconia, viene presto etichettato. Al giorno d’oggi il poeta Giacomo Leopardi con molta probabilità sarebbe stato tacciato di “portare sfiga”, non prendendo neanche in considerazione il valore e la profondità dei propri componimenti. A ben guardare però, anche secoli addietro non era così diverso. La parola allora a Il giovane favoloso (2014, di Mario Martone) film presentato a Venezia 71 e candidato a 14 David di Donatello.

Come un giovane contemporaneo, Giacomo Leopardi (Elio Germano) compone. È uno studioso ma per sua stessa ammissione sente una forza creatrice che non si può contrastare, si può solo assecondare. Due le fasi storiche della vita del giovane poeta. L’età tardo-adolescenziale vissuta in casa dell’amato ma iperprotettivo padre Monaldo (Massimo Popolizio) e la conoscenza del letterato Pietro Giordani (Valerio Binasco) talmente sorpreso del talento di Giacomo da recarsi fino a Recanati per fare la sua conoscenza, suscitando però il poco entusiasmo paterno che vede in lui un pericoloso ispiratore di idee ribelli.

Nella seconda parte della pellicola invece, Leopardi viaggia per l’Italia con l’amico Antonio Ranieri (Michele Riondino), prima a Firenze, poi Roma, quindi a Napoli. Il quadro che ne emerge è di un giovane pieno di passioni ma troppo timido per conquistare le dame dell’epoca (sarà anche preso in giro in un bordello partenopeo), a differenza dell’amico latin lover. Tra i suoi amori mancati, l'umile Teresa Fattorini (Gloria Ghergo) a cui dedicherà più in là nel tempo la celebre poesia A Silvia.

Nell’immaginario collettivo Leopardi è un emarginato dal mondo, realtà questa ribaltata dal regista Mario Martone che lo racconta goloso di gelato e per nulla avvezzo a rifiutare le ruspanti tavolate di sconosciuti. Ma le cicatrici che il poeta si porta dietro sono pesanti. Un fisico gracile lo condiziona e ne provoca l’inevitabile risentimento per non aver una vita normale, votandola così allo studio.

Come gli adolescenti di tutte le epoche, Giacomo arriva a meditare e organizzare la sua fuga ma una volta salito in carrozza scopre desolato che il cocchiere è il temuto padre. Ne nasce una sorta di processo insieme allo zio al quale Leopardi reagisce con rabbia, rimandando dentro di sé a un altro periodo un allontanamento che diventerà poi perenne.

Un Leopardi dunque uguale ai tanti giovani. Martone ne ha fatto un personaggio contemporaneo che, è probabile, i tanti liceali delle scuole italiane inizieranno a guardare in modo differente, non vendendolo più come un gobbo pessimista ma come una persona più complessa e sofferente. Un giovane che se fosse nato qualche secolo più tardi è probabile avrebbe imbracciato una chitarra e condensato la propria poetica in lyrics più immediate e altrettanto desolanti e introspettive. Come lo stesso regista d'altronde ha sottolineato.

Il trailer de Il giovane favoloso

Il giovane favoloso - Giacomo Leopardi (Elio Germano)
Il giovane favoloso - Fanny Targioni Tozzetti (Anna Mouglalis)
Il giovane favoloso - Leopardi (Elio Germano) gioca con Antonio Ranieri (Michele Riondino)
Il giovane favoloso - Giacomo Leopardi (Elio Germano)

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