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sabato 23 febbraio 2019

Copia originale, ogni pagina è una vita

Copia originale - la scrittrice Lee Israel (Melissa McCarthy)
La vera storia di Lee Israel, da scrittrice di successo a falsaria di lettere dei grandi del passato. E' arrivato sul grande schermo, Copia originale (2018, di Marielle Heller).

di Luca Ferrari

Una donna sola, un tempo famosa. Una donna scaricata dallo star system i cui nuovi lavori di penna non interessano più a nessuno, o per lo meno questo è il pensiero della sua ricca agente. Una donna dal carattere scontroso, solitaria e col vizio del bere. Una donna lentamente sprofonda nell'anonimato della propria esistenza fino a scoprire un modo per tornare a respirare, o quanto meno a pagare le bollette e non ritrovarsi in mezzo a una strada. Adattamento cinematografico del volume autobiografico "Can You Ever Forgive Me? Memoirs of a Literary Forger di Lee Israel (1939-2014)", è uscito sul grande schermo Copia originale (2018, di Marielle Heller).

Lee Israel (Melissa McCarthy) è stata una biografa di successo, citata anche dal New York Times. Adesso ha un modesto lavoro di scrittura, perso malamente per qualche "alcolico" commento di troppo rivolto ai suoi colleghi. Senza più stipendio, tenta in tutti i modi di farsi dare un anticipo dal suo agente, l'elegante Marjorie (Jane Curtin), per la scrittura di un'opera sulla modella Fanny Brice. Ricevuto un secco rifiuto, per la scontrosa e sempre più rassegnata Lee si spalancano le voragini dell'alcol, ogni giorno di più, trovando sollievo solo nell'affetto della sua amata gatta, per di più malata. In uno dei tanti bar bazzicati intanto, ritrova una vecchia conoscenza, l'anticonformista Jack Hock (Richard E. Grant), reietto ed omosessuale come lei.

Trovata per caso una lettera autentica durante una ricerca in biblioteca, senza farsi vedere Lee se ne impossessa, vendendola poi a una libraria di proprietà della romantica Anna (Dolly Wells), da sempre fan della Israel. La scrittrice scopre così un mondo di collezionisti disposti a pagare svariati bigliettoni per lettere di letterati e personaggi famosi e così, sfruttando le sue indubbie qualità di penna, inizia una redditizia carriera di falsaria, sostenuta/supportata da Jack che non si farà il minimo scrupolo a vendere le carte scritte dall'amica e ricavarne qualche verdone per i propri eccentrici capricci.

L'America non perdona. O sei al top e resti al top, o non sei nessuno e devi startene all'angolo, nell'oblio, e ci devi rimanere. E' quello che è accaduto a Leonore Carol detta "Lee" Israel (1939-2014). E' quanto la giovane regista Marielle Heller (Diario di una teeneager, e prossimamente dietro la macchina da presa per l'atteso A Beautiful Day in the Neighborhood con protagonista Tom Hanls) trasmette sul grande schermo grazie anche alla ficcante sceneggiatura di Nicole Holofcener e Jeff Whitty (candidatura ai BAFTA e Oscar 2019 nella categoria "non originale") il tutto basato sulle parole della stessa Israel. Un mondo dove il muro che divide i riflettori dai lampioni scrostati e appena bagnati di fioca luce stantia, diventa ogni giorno più invalicabile e scivoloso.

Non sono certo una costante per lei i ruoli drammatici, Melissa McCarthy (Corpi da reato, Spy, Ghostbusters) dimostra in Copia originale tutta la sua padronanza recitativa regalando una prova autoriale capace di lasciare il segno, e mettendoci molto del suo per convincere lo spettatore che chi ha davanti, è una donna autentica e realmente provata. Non è un caso che abbia ricevuto nomination come Miglior attrice per i Golden Globe, BAFTA e premi Oscar (la cerimonia, domenica 24 febbraio). Non vincerà la statuetta ma di sicuro gli Academy dovranno iniziare a tenerla d'occhio, soprattutto se la troveremo ancora in ruoli drammatici.

Una sofferenza diversa invece, quella incarnata da Richard E. Grant (The Iron Lady, Jackie, Logan - The Wolverine). Sorride per non sprofondare. A dispetto dell'età e le calvizie incalzanti, fa lo gigolo perché è così che si sente. New York è la sua casa ma oramai ciò che lo attende sono locali di seconda categoria e soldi racimolati con piccole operazioni di spaccio. A dispetto dei suoi vizi, è una persona corretta finché può e riconosce in Lee un'amicizia e una sincerità che ormai nella Grande Mela sono facili da trovare quanto una macchina da scrivere nella sede della Microsoft. Il suo destino è già scritto ma Jack ci beve su, consolandosi con qualche flirt e una carezza di autentica mondanità umana.

Una nuova generazione di registe si sta facendo largo nella bolgia della settima arte. Da Greta Gerwig del poetico Lady Bird (2018) con protagonista Saoirse Ronan alla nostrana Alice Rohrwacher (Corpo celeste, Le meraviglie, Lazzaro felice) fino a Natalie Portman (Eve, episodio di New York I love you, Sognare è vivere) e ora Marielle Heller. Tutte voci narranti e menti capaci di focalizzarsi su storie femminili, in particolare, raccontandole con una prospettiva inevitabilmente più veritiera al proprio universo. I nomi e le capacità ci sono, vanno scoperte e soprattutto anche il pubblico deve rispondere magari sfruttando il passaparola dei tanto bistrattati social network che possono contribuire a migliorare/modificare la cultura, anche davanti al grande schermo.

Chi sono i protagonisti di Copia originale (2018, di Marielle Heller)? Una donna talentuosa non vuole rinunciare a fare il suo mestiere, scrivere. Persa ogni speranza, tenta la strada più facile, quella della truffa finendo per danneggiare se stessa e quelle poche persone che le vogliono bene. Copia originale racconta una storia universale e personale di caduta senza clamore né parate gloriose. Lee Israel è la donna seduta accanto a noi. Ci osserva senza nessuna volontà di chiederci come vada, chiusa nella smorfia di un domani che non tramanderà né morale né parate. Questa è la sua vita, ed è lei stessa a raccontar-tramandarcela. Meglio prendere qualche appunto, tirarsi su le maniche e iniziare dal ripulire la propria vita.

Il trailer di Copia originale


Copia originale - Lee (Melissa McCarthy) e Jack (Richard E. Grant)

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