Green Book - Don Shirley (Mahershala Ali) e Tony Lip (Viggo Mortensen) al volante |
di Luca Ferrari
Un rozzo, chiacchierone e sempre affamato buttafuori italiano è il nuovo autista di un colto, taciturno e raffinato pianista di colore. Il tour è imminente e c'è bisogno di un uomo pratico per accompagnarlo nella (ampia) parte degli Stati Uniti meno aperta culturalmente e tragicamente ancora segregazionista. Due uomini, due binari diversi. Due modi di pensare e affrontare la vita più simili di quello che non avrebbero mai potuto immaginare. Ispirato a una storia vera, è sbarcato sul grande schermo Green Book (2018, di Peter Farrelly).
Tony Lip (Viggo Mortensen) è un buttafuori di New York. Si arrangia con lavoretti. Per lui, da buon italiano, la famiglia è sacra, amando e dandosi da fare per sua moglie Dolores (Linda Cardellini) e i figli. Chiuso il locale dove lavorava, gli viene offerto un impiego ben pagato: fare da autista a un musicista nel corso di una tournée che lo porterà via due mesi. Il suo nome è Don Shirley (Mahershala Ali), pianista nero dal cristallino talento. Tony non ha molto feeling con la gente di colore, con gli amici li chiama "melanzane", però accetta comunque e si mette in viaggio, deciso a portare a casa la somma pattuita.
Tony è una persona energica, uno che perde le staffe facilmente e il viaggio non è certo privo di pericoli o comunque di potenziali situazioni esplosive. Siamo negli anni Sessanta, e un pianista nero che fa concerti negli stati del Sud non è ancora la normalità. Suona per gente elegante e danarosa, ma quando si tratta di dormire, ci sono locali appositi, locali per negri stampati su di un libro, Green Book per l'appunto. Tutto fila liscio fino a quando il solitario musicista non esce da solo, e la sua presenza non è così ben vista dall'ignoranza locale.
Ma non sono i soliti stolti e maneschi a prenderlo di mira, ci pensa perfino la polizia e questa volta nel mirino ci finirà anche Tony che da buona testa calda, reagirà. Già, lui reagisce, perché Don non lo fa mai? Perché è venuto a tenere concerti dove viene disprezzato per il colore della sua pelle e dove i ricconi che lo ospitano per concerti privati lo mandano fuori di casa per utilizzare il bagno? Uno dei due musicisti che lo accompagnano sul palco, il russo Oleg (Dimitar Marinov), prova allora a spiegargli la situazione. All'ultimo concerto però, quello più importante e natalizio, c'è ancora qualcosa da chiarire e questa volta per sempre.
Tony e Don. Don e Tony. Le due classiche facce della stessa medaglia che ancora non sanno di appartenersi l'un l'altro. Come per i più scanzonati compagni di viaggio Neil Page (Steve Martin) e Del Griffith (John Candy), ancora non sanno che cosa li attende durante e alla fine di questo interminabile percorso su strada. Hanno scelto di farlo insieme e toccherà a ciascuno di loro due, chi con le buone maniere e la disperazione, chi con con le mani unte e la lingua sciolta (sono più nero io di te, gli dirà sotto la pioggia il casereccio Tony) aggiungere quelle sfumature che li renderanno persone ancor più umanamente complete e forti.
Distribuito da Eagle Pictures e nelle sale in tutta Italia, incluso il Multisala Rossini di Venezia, la pellicola si è già portata a casa tre Golden Globe come Miglior film commedia o musicale, Miglior attore non protagonista a Mahershala Ali e Migliore sceneggiatura a Brian Hayes, Peter Farrelly e Nick Vallelonga. Il film è ora atteso dalla 91° edizione dei Premi Oscar dove è in lizza per cinque statuette come: Miglior film, Migliore attore protagonista a Viggo Mortensen, Migliore attore non protagonista a Mahershala Ali, Migliore sceneggiatura originale a Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly, quindo Miglior montaggio a Patrick J. Don Vito.
Siamo sinceri, aspettarsi un film del genere da Peter Farrelly sarebbe stato folle per non dire azzardato. Nulla da obiettare sulle doti del regista originari di Phoenixville (Pennsylvania), ma il suo target insieme al fratello Bobby era decisamente più comico. Basterebbe citare le regie dei cult Scemo & più Scemo (1994, con Jim Carrey e Jeff Daniels) Tutti pazzi per Mary (1998, con Ben Stiller, Cameron Diaz e Matt Dillon), Io me e Irene (2000, con Jim Carrey e Renee Zellweger), Amore a prima svista (2001, con Jack Black e Gwyneth Paltrow), per farsi un'idea della loro linea cinematografica.
E invece, ecco il film che non ti aspetti. Girato a quattro anni di distanza dal sequel "scemoso" con ancora la coppia Carrey-Daniels, Peter Farrelly parte per un road movie insieme a due attori che più diversi non potrebbero essere, eppure così vicini nell'anima come i personaggi che interpretano. Il colore della pelle potrà anche essere diverso così come le loro origini, ma per far risplendere insieme ciò che gli batte dentro ciascuno, ci vorrà qualcosa. Un viaggio si, ma anche di più. Forse la fiducia. Forse l'empatia. Comunque sia ne usciranno due persone diverse, migliori. E questo è il senso della vita.
Premio Oscar come Migliore attore non protagonista per Moonlight (2016), Mahershala Ali (Free State of Jones, House of Cards, Il diritto di contare) è semplicemente perfetto nel suo ruolo. E' un uomo tormentato ma tutta la sua frustrazione e i sorrisi di circostanza che è obbligato a fare, li nasconde sapientemente sotto le note che le sue mani emanano ogni sera. Lotta per cambiare e ci mette la faccia. Ha coraggio e ci crede davvero. Viggo Mortensen (Il Signore degli Anelli, A History of Violence, Captain Fantastic) è un vulcano. L'amico che vorresti sempre avere al tuo fianco. Fuma e mangia di continuo. Colpisce, sa dire di no agli amici e sa ragionare. Don e Tony, due di quegli uomini che hanno costruito la parte migliore d'America.
Guardi l'America di Green Book e la testa va alla cronaca a stelle e strisce, ma la si potrebbe tranquillamente spostare (quasi) in ogni angolo del pianeta. Negri, cinesi, italian, albanesi, musulmani. Ogni epoca ha il suo bersaglio. Ogni epoca ha il suo capro espiatorio. La storia non si ripete ma in pochi davvero capiscono. La storia si ripete sempre nel suo squallore, e la cultura è lentissima a cambiare. Perché? Invece di alzare nuovi muri, fisici o acquatici o di penna che siano, bisognerebbe ragionare su questo.
La memoria è vendibile, la pace molto meno. Con la memoria ci si può fare belli davanti alle telecamere, con l'impegno per una società più giusta ed equa si corre al contrario il rischio di pestare i piedi (e i pensieri) delle masse inferocite che hanno bisogno di qualcuno da crocifiggere, il tutto dopo essere stati drogati dall'ennesimo spettacolo di turno. Dall'America dei Kennedy agli Stati Uniti di Trump, lì nel mezzo un mondo che chiede una svolta e un'unità ideologicamente perduta. Forse è ora di rimetterci in viaggio insieme a qualcuno che non conosciamo. Il mondo è pieno di gente seria che non sa fare il primo passo. Iniziamo noi allora, incominciamo ad ascoltarci l'un l'altro e forse alla fine delle miglia avremo una sincera voglia di essere amici.
Green Book - Don Shirley (Mahershala Ali) e Tony Lip (Viggo Mortensen) |
Green Book - Tony (Viggo Mortensen) saluta i figli e la moglie Dolores (Linda Cardellini) prima di mettersi in viaggio |
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