Don Camillo e l'onorevole Peppone - Don Camillo (Fernandel) |
Elezioni, in Italia come negli Stati Uniti, non c'è film che tenga. La memoria vola sempre alle lotte reazionario-comuniste tra il rosso Peppone e Don Camillo.
di Luca Ferrari
È tempo di elezioni. Che si tratti di Primarie o delle Politiche, ha poca importanza. La dinamica è sempre quella. Gli show si aggiornano di poco (niente). Ognuno dei contendenti ha la bacchetta magica e gli altri non capiscono nulla. Negli ultimi tempi George Clooney ci ha fatto vedere il lato peggiore di questo modus operandi nel drammatico Le Idi di Marzo (2011, di George Clooney), mentre la regia di Jay Roach ci ha addolcito la spesso amara (disgustosa) pillola politica con la comicità di Will Ferrell e Zach Galifianakis in The Campaign (2012).
Ma quella è storia della politica statunitense, qui invece trattiamo materia interna. E per CINELUK hanno due indiscussi protagonisti: il sindaco Giovanni Bottazzi detto Peppone (Gino Cervi) e Don Camillo (Fernandel), personaggi questi usciti dalla penna di Giovanni Guareschi. Nessuno come loro ha saputo trattare con ironia e poetica il delicato e spesso controverso tema della politica nazionale.
Nel terzo episodio della saga, Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955, di Carmine Gallone), il sindaco comunista si candida come deputato, con il fervente prete reazionario che fa di tutto perché l’amico-nemico venga “trombato”.
E quando si è all’alba delle votazioni, prima che Peppone prenda la parola sulla piazza della loro amata Brescello, dagli altoparlanti della chiesa Don Camillo ha un'ultima manfrina da ribadire al popolo. Perché lì, nella solitudine della cabina elettorale, qualcuno ti può vedere e qualcun altro invece no...
di Luca Ferrari
È tempo di elezioni. Che si tratti di Primarie o delle Politiche, ha poca importanza. La dinamica è sempre quella. Gli show si aggiornano di poco (niente). Ognuno dei contendenti ha la bacchetta magica e gli altri non capiscono nulla. Negli ultimi tempi George Clooney ci ha fatto vedere il lato peggiore di questo modus operandi nel drammatico Le Idi di Marzo (2011, di George Clooney), mentre la regia di Jay Roach ci ha addolcito la spesso amara (disgustosa) pillola politica con la comicità di Will Ferrell e Zach Galifianakis in The Campaign (2012).
Ma quella è storia della politica statunitense, qui invece trattiamo materia interna. E per CINELUK hanno due indiscussi protagonisti: il sindaco Giovanni Bottazzi detto Peppone (Gino Cervi) e Don Camillo (Fernandel), personaggi questi usciti dalla penna di Giovanni Guareschi. Nessuno come loro ha saputo trattare con ironia e poetica il delicato e spesso controverso tema della politica nazionale.
Nel terzo episodio della saga, Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955, di Carmine Gallone), il sindaco comunista si candida come deputato, con il fervente prete reazionario che fa di tutto perché l’amico-nemico venga “trombato”.
E quando si è all’alba delle votazioni, prima che Peppone prenda la parola sulla piazza della loro amata Brescello, dagli altoparlanti della chiesa Don Camillo ha un'ultima manfrina da ribadire al popolo. Perché lì, nella solitudine della cabina elettorale, qualcuno ti può vedere e qualcun altro invece no...
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