Cinquanta sfumature di grigio (2015, di Sam Taylor-Johnson) |
di Luca Ferrari
È davvero questo il vostro ideale segreto di uomo? Un bel tenebroso che vi compra per soddisfare i propri “viziucci”? Contente voi. Se il tanto strombazzato Cinquanta sfumature di grigio (2015) è il sogno nascosto delle donne del terzo millennio, auguri mie care, non vorrei essere nel vostri panni. Sedutomi davanti al grande schermo senza alcun pregiudizio, già dopo venti minuti avrei voluto essere altrove. Unica consolazione, l'aver avuto la possibilità di godermi sul grande schermo una delle città che più amo al mondo, la "città smeraldo" Seattle.
Successo o meno, recensioni pessime o gloriose che siano, nulla eccetto i trailer sono in grado di influenzare il mio primo interesse per un film, salvo poi eventualmente ricredermi. Quella cosa che si chiama cervello sono ancora in grado di usarlo. Casi opposti nella mia storia personale. Se non fosse stata per quella manciata di minuti non sarei mai andato a vedere The Avengers, che mi ha sorpreso in positivo. Del tutto diversa l'opinione su Elizabeth – The Golden Age, passato dall'estasi del trailer a una delusione colossale del lungometraggio.
Eccomi dunque al “cospetto” di Cinquanta sfumature di grigio (2015, di Sam Taylor-Johnson). Un momento, ci deve essere un errore. Che abbia sbagliato sala e sia finito alla proiezione de Il diavolo veste Prada? No, perché le similitudini tra la neo-assunta giornalista Andy Sachs (Anne Hathaway) di quest'ultimo e la sostituta-giornalista Anastasia Steele (Dakota Johnson) sono a dir poco imbarazzanti.
E se questo è il modo di cominciare, un già visto goffo-imbarazzato scontro di look tra abiti da (quasi) mercato delle pulci contrapposti all'eleganza fatta donna (Miranda Priestly – Meryl Streep) e uomo (Christian Grey – Jamie Dornan), allora potrei anche uscire subito. Ma vabbeh, diamogli un po' di tempo. Inizio la vicenda. Il bello e impossibile abituato ad avere tutto (non si sa come) sente, in modo molto originale, una folle attrazione per la vergine arrivata davanti al suo cospetto, e lei fin da subito coi bollori già alle stelle.
L'attrazione è da entrambe le parti. Giusto un bacio, poi di fare normalissimo sesso manco a parlarne a meno che... A meno che non si presti a qualche giochetto un po' spinto. Da vero macho imperscrutabile qual è, Christian non ne vuole proprio sapere di sentimenti. Quelli sono per i comuni mortali che a fine mese devono pagare le bollette. Lui scopa poi, non fa l'amore. La ragazza, sessualmente inesperta, vorrebbe e non vorrebbe. Cosa fa allora Christian? La vizia. La compra fino a farla cedere.
Chi è allora che saprebbe "SanFrancescamente" resistere a giri in elicottero, macchine e computer regalati (e basta con la pubblicità “gratuita” alla Apple, sta diventando nauseante ormai)? È questo che piace a voi donne? Ve lo chiedo perché le copie vendute del libro parlano chiaro, comprate soprattutto dal gentil sesso. È dunque questo che volete? Cedere alle lusinghe di un capriccioso miliardario? Ammettiamo anche il fascino, ma comportarsi da oggetto non so quanto sia educativo. E questa critica non la muovo solo al film ma anche al libro (scritto da una donna per la cronaca, la londinese E. L. James).
Cinquanta sfumature di grigio non dice nulla. È sterile. Gioca su di un erotismo che è più egocentrico-egoismo. Cede a delle banalità a dir poco sconfortanti, come le finto malinconiche performance al piano di Mr Grey in stile – nessuno mi può capire, nessuno mi potrà mai amare – dopo aver soddisfatto la propria libido nella “stanza dei giochi”. A metterci ulteriore originalità, la pioggia di fuori.
Un'ultima considerazione, o meglio un quesito: ma le riviste specializzate ci prendono per il culo? Faccio queste considerazioni da giornalista con oltre 12 anni di esperienza e iscritto all'albo, conscio tuttavia (forse) di una certa ingenuità nello scrivere queste parole. Posso capire ci sia curiosità per la trasposizione di un volume che ha venduto milioni di copie ma prima di versare esaltanti litri d'inchiostro, sarebbe il caso di vedere quanto meno il prodotto e dunque poter dare un giudizio basato sui fatti e non su altro (…).
Cinquanta sfumature di grigio - Anastasia Steele (Dakota Johnson) |
Cinquanta sfumature di grigio - Christian Grey (Jamie Dornan) |
Cinquanta sfumature di grigio - si entra nella camera dei "giochi" |
Cinquanta sfumature di grigio - Anastasia legata nella camera dei "giochi" |