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Hugo Cabret - Isabelle (Chloë Grace Moretz) e Hugo (Asa Butterfirlf) |
Luca Ferrari
Dalla prima immagine vista in trailer ne ho bramato la proiezione. Pur avendo tutte le carte in regola per l’atmosfera natalizia è uscito solo a febbraio. Ho sempre avuto l’impressione, e credo non solo io, che alla luce delle massicce uscite del periodo (Idi di Marzo, Gatto con gli Stivali, Sherlock Holmes) sarebbe stato uno spreco. Meglio rinviarlo a un periodo meno affollato. Ed eccomi qua. Con già la piena coscienza di una discesa prolungata e indefinita prima di cominciarla, con il sangue che ancora tappezza le mie mani privo di qualsiasi identificazione.
Non so proprio cosa aspettarmi dalle atmosfere di un mondo che inneggia a un dove sempre più pan-possibilista. Avevo già provato con il mio risveglio a suggestionarmi di tutto quello che sarebbe potuto accadermi, ma ho solo appurato che in troppi dissodano il mare con cartelli ovunque. Quanto può resistere il mondo senza fantasia? A giudicare dal disagio che provo ogni volta che osservo le suole della gente appena trasportate fuori da una sala, ne può fare comodamente a meno. Per alcuni è solo un mestiere. Per alcuni è solo un modo per non rispondere. Per alcuni è solo un ingigantire il proprio megafono che qualcuno gli ha messo in mano.
Un giorno qualcuno mi chiese il perché di certe immagini inviatele e io ingenuamente le risposi che si trattava solo di letali mix di ruvida dolcezza atti a dimostrare l’esistenza imperitura di un tempo che in pochi avremmo saputo risvegliare. Ora mi dovete rispondere. Tutti quanti. Vuoi vedere come nasce una leggenda? Troppo tardi, lo ha appena fatto.
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Hugo Cabret - Hugo (Asa Butterfirlf) e (Ben Kingsley) |
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