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venerdì 17 febbraio 2012

Rocky Balboa vs i film supereroici di passaggio

Rocky Balboa (Sylvester Stallone)
Troppi supereroi senza alcun vero potere umano. Di Rocky Balboa d'altronde ce n'è uno e non ce ne saranno mai più altri col suo cuore.

di
Luca Ferrari

Come ci poniamo di fronte alle aspettative di quelle fin troppo iniziali creature Goliane? L’invasione dei supereroi è iniziata da un pezzo. Tra i vari, quest’anno ci sarà il ritorno del nuovo Spiderman, dell’ultimo Batman "Nolaniano" e un autentico minestrone di vendicatori tutti già apparsi singolarmente e abilmente riuniti dalla regia di Joss Whedon in The Avengers (2012). Nello stesso filmone ci saranno Robert Iron Man Downey Jr., il neo-Hulk Mark Ruffalo, l’ex-Torcia Umana Chris Evans per la seconda volta nei panni di Capitan America, il possente Thor (Chris Hemsworth) e altri ancora. Uomini soprannaturali dunque.

Ma che ne è stato di quegli eroi normali figli esclusivamente della propria anima? Sono già passati sei anni dal capitolo finale della saga del pugile Rocky Balboa e ben 36 dal primo, sempre interpretato da Sylvester Stallone. La sua genuinità però, a tratti quasi sempliciotta, è ancora maledettamente illuminante. Un pugile che non smette di cadere e rialzarsi. 

Un uomo impermeabile alle malefiche idre del successo. Rocky, fedele all’amata Adriana (Talia Shire) anche nel ricordo dopo la sua scomparsa. Rocky, sempre pronto ad aiutare un amico, che sia il cognato Paulie (Burt Young), il collega Spider Rico o il figlio Robert (Milo Ventimiglia) in preda a sconforto e negatività. Quale che sia la sfida, lui è sempre certo di una cosa: che non si farà massacrare né sbattere al tappeto da nessuno. Quanti al giorno d’oggi possono dire la stessa cosa? Quanti al giorno d’oggi possono dire di saper ispirare senza bisogno di poteri soprannaturali? Quanti personaggi del Grande Schermo possono prevedere che a distanza di decenni saremo ancora qui a parlarne? 

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