Willy, il principe di Bel-Air - lo scatenato Willy (Will Smith) |
di Luca Ferrari
Seduto su due piedi, qui con te... Ti parlerò di Willy, superfico di Bel-Air! Rivedere una serie televisiva a distanza di più di vent’anni può facilmente condurre alla nostalgia o peggio, la malinconia. Se il generazionale Friends ha scandito gran parte della mia vita giovanile-adulta, con altre realtà del piccolo schermo il discorso è più delicato. Ai tempi dei Jefferson ero un solo bambino, con Willy il principe di Bel-Air un adolescente e i ricordi sono molti di più. La prima puntata la ricordo bene, era l’autunno 1993 e facevo la III superiore. 25 lune dopo è ancora autunno e ogni sera sono davanti al teleschermo a vedermi, non esattamente da solo, le divertente puntate Willy, il principe di Bel-Air (1993-1997).
William “Willie” Smith (Will Smith) è un giovane scapestrato di Philadelphia. Come si evince dalla stesa sigla, complice un litigio con dei brutti ceffi sul campetto da basket, la madre Viola (Vernee Watson-Johnson - non la signora che appare durante il cantato, ndr), preoccupata, lo spedisce sulla costa occidentale a Bel-Air dalla sorella Vivian (Janet Hubert-Whitten prima, st. 1-3; Daphne Maxwell Reid poi, st. 4-6), sposata col ricco avvocato Philip Banks (James Avery). Insieme a loro vivono i tre figli: la maggiore Ilary (Karyn Parsons), il maschio Carlton (Alfonso Ribeiro), la più piccola Ashley (Tatyana Ali) e il maggiordomo inglese Geoffrey (Joseph Marcell).
Prime tre stagioni da incorniciare (e seconde tre da dimenticare, ndr) in particolare sull’asse Willy-Carlton- zio Phil, il tutto spesso e ulteriormente aizzato dall’amico perdigiorno Jazz (DJ Jazzy Jeff), mal tollerato dal capofamiglia anche perché ha una cotta per Ilary. L’ingresso dello straniero nella prestigiosa Bel Air Academy racconta momenti a tratti grandiosi, con il giovane Willy esportatore di una rivoluzione nei modi e nel linguaggio che giorno dopo giorno, farà sempre più breccia tra i compagni di classe, bianchi inclusi, questi ultimi dipinti quasi sempre come tonti e pieni di denari. Momenti epici anche da parte di Geoffrey. Più sottotono e di contorno la presenza femminile.
Tanti i camei delle star, a cominciare dall’ex-Strikland di Ritorno al Futuro, James Tolkan, nei panni del Dott. Oates col quale Willy avrà uno scontro in classe. Un giovane Don Cheadle (The Family Man, Hotel Rwanda, Flight) è Ice-Tray, amico d’infanzia venuto a Bel-Air a trovare Willy. E sempre dalla città di origine del protagonista, ritrovata poi al college, spazio alla bellissima Tyra Banks nei panni dell’ex-fidanzata Jackie Ames. Se per il compleanno del maggiordomo poi, arriva la "tata" dei vicini Naomi Campbell, a sfidare lo zio Phil alla poltrona di Giudice della Corte Suprema, c’è nientemeno che Sherman Hemsley, il mitico George Jefferson della serie i Jefferson. E per finire, anche la celebre presentatrice Ophra Winfrey e l'attuale inquilino della Casa Bianca, il presidente Donald Trump.
Indiscusso protagonista, ovviamente lui, Will Smith (La leggenda di Bagger Vance, Alì, Zona d'ombra), all'epoca 25enne. Una simpatia contagiosa che ancora oggi, nell'epoca delle serie di autore, è in grado di suscitare. Willie Smith, indiscusso simbolo di un'epoca dove impazzava l'ormai defunta MTV e il mondo aveva ancora un'ideologia per cui lottare. Dietro una certa leggerezza della serie, infatti, lentamente si scopre che gli zii di Willy non sono dei nati-ricconi, ma gente venuta dal basso che ha lottato duramente e ancora oggi, con mezzi diversi e adeguati ai tempi, fanno la loro parte per il bene della propria comunità.
Io e Willy Smith abbiamo molto in comune. Sarà che dentro di me ho sempre avuto (e ho tutt'ora) il rimpianto di non essermene andato via quando era il momento, la storia di un liceale che ricomincia da zero una vita che rischiava di deragliare, mi è sempre stata affine. Un destino analogo a quello del Ryan Atwood (Benjamin McKenzie) di The O.C. (2004-07). Rispetto a quest'ultima però, la serie anni Novanta è decisamente più scanzonata. All'inizio Willy è fuori posto, via via però si ambienta rimanendo sempre il medesimo giovane di mezza-strada e non svendendosi mai troppo agli agi californiani.
Sono passati 25 anni da quando Willy il principe di Bel-Air sbarcò per la prima volta su Italia1. Ricordo ancora la pubblicità che ne annunciava l'imminente arrivo. Vista la puntata dell'esordio, ci volle davvero poco perché diventasse un appuntamento fisso della mia solitudine adolescenziale. E se magari dovevo proseguire con lo studio di greco o filosofia che fosse, quando era il momento dell'unica puntata giornaliera di Willy, il principe di Bel-Air (verso le 7 di sera se non erro), scattava d'obbligo la pausa televisiva per poi riprendere con i libri.
Da qualche tempo su Spike TV (canale 49 del Digitale Terrestre) hanno ricominciato a trasmettere quelle epiche puntate. Pensavo mi avrebbe fatto uno strano effetto. Lì per lì pensavo avrei cambiato programma dopo pochi minuti. Più amaramente pensavo non mi sarebbero più piaciute dopo le recenti indigestioni dei pesi massimi di nuova generazione come il corale Big Little Lies, l'intenso e malinconico Better Call Saul, il poliziesco Shades of Blue con Jennifer Lopez, il musicale Roadies o Billions con la coppia Paul Giamatti-Damien Lewis. Invece no. Complice anche una nuova visione della vita, non c'è sera ormai che non sia in prima fila a guardare e ballare insieme alla travolgente sigla iniziale.
Il tempo è passato e sta passando sempre più veloce, un anno dopo l'altro. Presto toccherà ad altri abbandonare il nido. L'infanzia lascerà il posto a tutte le sue successive fasi, con lacrime e gioie. Il momento dell'ultima puntata della 6° stagione di Willy, il principe di Bel-Air si sta avvicinando. Forse ricomincerà subito dopo o chissà, magari verrà trasmessa una delle migliori serie del terzo millennio, Frasier, con protagonista per l'appunto il dott. Frasier Crane (Kelsey Grammer), psicologo radiofonico di Seattle. Ho scritto troppo. Chiudo. Parafrasando una indimenticabile poesia scritta sul momento da Willie, "Le rose sono rosse, le melanzane sono blu... Mi sto commuovendo troppo, ma con noi ci sei anche tu".
Willy, il principe di Bel-Air - il maggiordomo Geoffrey (Joseph Marcell), Jazz (DJ Jazzy) e Willy (Will Smith) |
In relax a vedere Willy, il principe di Bel-Air sulla televisione © Luca Ferrari |
Willy, il principe di Bel-Air - Willy (Will Smith) e il cugino Carlton (Alfonso Ribeiro) |
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