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martedì 21 gennaio 2020

Piccole Donne, la nostra storia

Piccole Donne - Meg (Emma Whatson), Jo (Saoirse Ronan), Amy (Florence Pugh) e Beth (Eliza Scanlen)
Una storia di coraggio, evoluzione e legami. Una storia che è la nostra storia. Di tutti noi, femmine e maschi. Il grande schermo plaude Piccole Donne (2020, di Greta Gerwig).

di Luca Ferrari

Quattro sorelle. Una madre amorevole. Un papà ancora al fronte. Le sorelle March. Jo, la scrittrice ribelle. Amy, l'artista votata al matrimonio agiato. Meg, la maggiore pronta al debutto in società e già alle prese con la durezza della vita lavorativa. Beth, la più piccina con la passione della musica. La loro storia è stata immortalata nel libro Piccole Donne (1868, di Louisa May Alcott). Sua legittima erede artistica del terzo millennio, Greta Gerwig ha raccontato questa storia imprimendola sul grande schermo in modo originale e furiosamente poetico. Piccole Donne (2019, di Greta Gerwig) inizia da qui. Piccole Donne inizia dentro ciascuno di noi.

Josephine March (Saoirse Ronan) detta Jo è un'emancipata giovane donna del Massachusetts con la passione della scrittura. Da qualche tempo si è trasferita nella più moderna New York e si mantiene facendo l'insegnante. Non è interessata all'amore. Il suo cuore appartiene alla propria libertà e alla sua famiglia cui continua a provvedere inviando il denaro guadagnato con la vendita delle sue novelle alla casa editrice del sig. Dashwood (Tracy Letts). Sulla sua strada incontra spesso l'elegante e schietto Friedrich Bhaer (Louis Garrel), invaghito con moderazione della fanciulla ma senza troppe ambizioni nel fare il fatidico primo passo.

Ha inizio il viaggio. Inizia la storia. Le lancette temporali saltano da un tempo a un altro, da quando la famiglia viveva sotto lo stesso tetto a quando la vita le ha condotte verso i propri binari. Margaret (Emma Watson) detta Meg si fa strada con difficoltà. Come tutte le altre, patisce l'esuberanza di Jo ma non sembra interessarle più di tanto. Nel tepore del proprio sguardo si cela la convinzione/speranza di un happy end ma non intende svenderlo al miglior offerente. Vorrebbe fare l'attrice ma la vita la mette in una condizione di dover pensare ad altro. Fa le sue scelte, e sebbene patisca il confronto con le amiche più ricche, trova la forza di guardare il proprio amato facendosi ispirare dal loro stesso e autentico sentimento.

Elizabeth (Eliza Scanlen) detta Beth è un po' l'anima candida della famiglia. Sarà per la giovane età, sarà per il candore con cui si cimenta col pianoforte. Al contrario Amy (Florence Pugh) è la figlia perennemente in competizione con Joe. I suoi scontri con la suddetta hanno segnato intere generazioni di lettrici. E' un po' quella viziata di famiglia, e la cosa non è troppo gradita proprio alla sua dirimpettaia. Dentro di lei si nascondono inquietudini, nulla che l'amorevole mamma Marmee (Laura Dern) non sappia a tenere a freno, magari con la collaborazione della ricca e sola zia March (Meryl Streep).

Le mura domestiche familiari sono il trampolino per la vita, con tutte le sue sfaccettature. A fianco della loro casa, c'è la villa dei Laurence dove abitano il saggio capofamiglia (Chris Cooper) e lo svogliato nipote Theodore (Timothée Chalamet) detto Laurie, seguito nell'educazione dal più umile John Brooke (James Norton). Le due famiglie si legano in modi differenti, ma sempre nel segno del rispetto e dell'affetto sincero senza (quasi) mai andare oltre le righe, fatta eccezione per una certa irruenza giovanile. I March e i Laurence sono lì. A distanza di staccionata. Destini differenti li attendono, questa almeno dovrebbe essere la facile storia ma così non è. Soprattutto se sarà la volitiva Joe a scriverla e raccontarla.

"Sono andata a vederlo perché Piccole Donne è un libro che da sempre è molto discusso" racconta la giovane Emma, "Questo film è fatto con attori che ci hanno accompagnato fin dall'infanzia (Emma Watson in Harry Potter, Meryl Streep in Mamma mia, Timothy Chalamet che è il belloccio del momento....). In una delle quattro sorelle ti ritrovi per forza come carattere e pensi a come reagiresti tu in quelle situazioni e a come reagiresti in famiglia. Comunque nessuna di loro è una santa e hanno tutti i difetti che abbiamo anche noi. Anche se è un film in costume è sempre attuale. Anche adesso le persone si valutano per i soldi che hanno ma le sorelle si sposano con persone che amano (anche la mamma)."

Anche se è un film in costume è sempre attuale, sottolinea l'adolescente veneziana e non si può che darle ragione. Più attuale "Piccole Donne" di molte altre pellicole la cui ambientazione riguarda il XX o il XXI secolo. Più attuale per un messaggio che va ben oltre la lotta di classe spostando il discorso sull'identità personale e concedendosi incursioni nella solidarietà, che in questo caso si chiama sincero amore verso chi non ha la fortuna e la forza di avere una tavola imbandita. Piccole Donne è un mondo aperto dove un gesto di attenzione si può trasformare in un bagliore per un domani dalle fattezze del tutto diverse.

Minore (inevitabilmente) ma comunque significativa la presenza maschile, a cominciare dal drammaturgo Premio Pulitzer nonché attore Tracy Letts (La grande scommessa, The Post, Le Mans '66 - La grande sfida), papà di Saoirse Ronan in Lady Bird, vincitore quest'ultimo di due Golden Globe per il Miglior film e la Miglior attrice in un film commedia o musicale, e candidato a cinque premi Oscar. Volto arcinoto anche quello di papà March, interpretato da Bob Odenkirk, anch'esso nel cast "Postiano", ma sopratutto star del piccolo schermo nelle serie cult Breaking Bad prima e lo spin-off a lui dedicato poi, Better Call Saul.

Mattatore del cast maschile, ovviamente lui, il giovane newyorchese classe '95, Timothée Chalamet (Chiamami col tuo nome, Hostiles - Ostili, Un giorno di pioggia a New York). Faccia perfetta da bello e impossibile, eppure in questa vicenda sarà lui quello che insegue. "Paga" il fatto di avere la vita facile, ma le donne di casa March sapranno insegnargli, in modo differente e variegato, cosa significhi essere davvero un uomo. Già alla corte della regista nell'acclamato Lady Bird, una nuova e convincente prova a dispetto della mancata candidatura ai vari premi cinematografici.

Greta Gerwig è tornata. Regista dell'acclamato Lady Bird, in questa nuova prova cinematografica si è portata con sé gran parte di quella squadra (vincente) aggiungendo generazioni di strepitose attrici (Dern e Streep su tutte), da far impallidire anche quei registi di più lunga data che amano dirigere i propri film sempre con grandi nomi (Wes Anderson e Martin Scorsese, solo per citarne alcuni). Ancor più convincente la performance del suo "primo violino", quella Saoirse Ronan (Hanna, Grand Budapest Hotel, Maria Regina di Scozia), 26 anni ancora compiere e già arrivata alla 4° nomination agli Oscar dopo Espiazione (2008), Brooklyn (2016) e Lady Bird (2018).

Dopo la delusione per la mancata assegnazione dei Golden Globes nonostante le 5 nomination, ora Piccole Donne è atteso ai BAFTA (5 nomination il prossimo 2 febbraio a Londra) e gli Oscar (Los Angeles, 9 febbraio) dove la pellicola è candidata per il Miglior film, Attrice protagonista (Saoirse Ronan), Attrice non protagonista (Florence Pugh), Sceneggiatura non originale (Greta Gerwig), Colonna sonora (Alexandre Desplat) e Costumi (Jaqueline Durran). È raro trovare registi capaci di stare sia davanti alla telecamera sia con la penna in mano a scrivere testo e dialoghi. Greta Gerwig appartiene a questo ristretto club.

Piccole Donne, lo dice il titolo stesso, tenderebbe a essere una lettura (visione in questo caso) prettamente femminile. A dispetto di una nettissima predominanza di pubblico del gentil sesso alla proiezione in lingua originale del cinema Rossini di Venezia, non si capisce in che cosa i maschietti potrebbero peccare col cimentarsi in una simile opera, ritrovando nella vita delle protagoniste moltissimi di quei sentimenti ammirati lì dove domini il testosterone. Greta Gerwig consegna  a memoria imperitura una pellicola (per certi versi) senza sesso, riuscendo nel mostrare la donna non in perenne lotta per l'emancipazione ma incarnando la normalità di un'esistenza alla ricerca di ciò che la realizzi e la renda una persona in costante evoluzione verso la felicità, diventando così una creatura migliore per sé e per gli altri.

Il trailer di Piccole Donne

Piccole Donne - Marmee (Laura Dern), zia March (Meryl Streep) e Amy (Florence Pugh)
Piccole Donne - Jo (Saoirse Ronan) e Laurie (Timothée Chalamet)

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