Tre uomini e una gamba - Aldo Baglio e il dottore (Augusto Zucchi)
Che cosa le ho detto? Di stare... zitto! Dice l'esausto medico all'improvvisato dottore Aldo (Baglio). Da Tre uomini a una gamba ai neo-professoroni tutti esperti di Coronavirus.
Ah, è medico. Non lo sapevo. E dov'è che ha studiato? Web invaso da news e soprattutto fake news di ogni tipo sul famigerato Coronavirus. Dagli allarmismi più esasperati a chi insiste nel sostenere (...) che non sia nulla di che, il tutto con la complicità (voluta?) di personaggi anche di spessore e politici, che non fanno altro che confondere le idee a noi popolo ignorante, nel senso che ignoriamo. E noi, al di qua, di su e di giù del web, ci destreggiamo tra mille dubbi, ritrovandoci anche in mezze quarantene, supermercati presi d'assalto e farmacie senza più una boccetta di amuchina né mascherine. E in questo scenario apocalittico, già m'immagino i poveri medici alle prese coi pazienti-luminari.
La memoria corre all'immortale Tre uomini e una gamba (1997), primo film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, quando i tre amici insieme a Chiara (Marina Massironi) si ritrovano in un ospedale a causa di un violetto attacco di coliche renali post-cozze, ovviamente capitato al malaticcio Giacomo. Lì, durante la visita col "professorone" (Augusto Zucchi), va in scena una memorabile gag con Aldo che finisce con l'irritare non poco l'uomo in camice, fino a farlo definitivamente sbottare. Una scenetta che oggi giorno si ripete sempre più spesso in nome di quell'onniscenza Facebook-Uichipediana che ci sentiamo in dovere di esternare e purtroppo, anche condividere.
Augusto Zucchi, regista teatrale classe '46 con licenza attoriale (tra i tanti ruoli interpretati è stato il collega truffaldino di Marco Paolini alla corte di Checco Zalone e Gennaro Nunziante in Sole a catinelle, 2013), è il protagonista di uno degli sketch più memorabili di Tre uomini e una gamba (1997, di Aldo, Giovanni e Giacomo). In principio pacato, viene continuamente infastidito dal signor Baglio che si lancia in diagnosi, suggerendo perfino la prescrizione medica. Che ci azzecchi, fa poca differenza. Sarebbe ora di lasciare ai veri professionisti di ogni disciplina il compito e la responsabilità di fare il proprio mestiere. In caso contrario, ...stia zitto, non voglio più sentire neanche una parola. Zitto!
Tre uomini e una gamba, la scena dell'ospedale
Tre uomini e una gamba -Aldo Baglio, il dottore (Augusto Zucchi), Giacomo Poretti, Chiara (Marina Massironi) e Giovanni Storti
Tre uomini e una gamba - il dottore (Augusto Zucchi) esausto sgrida Aldo Baglio
Beverly Hills 90210 - Brenda (Shannen Doherty) e Dylan (Luke Perry)
In un lontano San Valentino a Beverly Hills (90210) , Dylan promise a Brenda qualcosa di rosso e intenso. La fanciulla non poteva immaginare che la stesse portando a donare il sangue.
14 febbraio, il giorno di San Valentino. La festa degli innamorati. A dispetto dei tanti che la snobbano o si danno un tono di superiorità, almeno una volta (...) ci siamo passati tutti. Tutti ci siamo trovati alla fatidica domanda su cosa organizzare per questa "forca caudina dell'amore." A guardare/dedicare qualcosa con l'aiuto del grande schermo, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta ma non oggi. Questo San Valentino è differente. E' una giornata di preoccupazione e di richiesta di aiuto. Avete letto bene, di sofferenza e aiuto. E allora facciamo scendere in campo i professionisti dell'amore.
Anni Novanta. Sul piccolo schermo impazza Beverly Hills 90210, sitcom simbolo di quell'epoca. Arriva il giorno di San Valentino anche per i due innamorati Dylan (Luke Perry) e Brenda (Shannen Doherty). Il maschietto è ricco sfondato e non avrebbe nessuna difficoltà a organizzare qualcosa di lussuoso e allo stesso scontato per la fanciulla. Un po' nel suo personaggio, fa il misterioso ma le promette qualcosa di rosso e intenso (forse sbaglierò il secondo termine ma calcolate che sto facendo affidamento solo ed esclusivamente alla mia memoria, ndr).
La sorpresa è di quelle davvero indimenticabili. Luke porta Brenda a donare il sangue. E tenendosi per mano i due compiono un gesto di vero grande amore per il prossimo. Lo stesso gesto che in questo momento il sottoscritto giornalista, Luca Ferrari, sta andando a fare al Centro Trasfusionale dell'Ospedale Civile di Venezia, in grave carenza di sangue come segnalato nei giorni scorsi sui media locali e sulla pagina Facebook dell'Avis comunale di Venezia. Al momento della pubblicazione online sono sul vaporetto a pochi minuti dalla mia destinazione (si può donare dalle 8 alle 10 del mattino, ndr).
A differenza di serie con cui sono cresciuto in età più adulte (Friends, Frasier, How I Met Your Mother, Scrubs, The Big Bang Theory), Beverly Hills 90210 così come Willy il Principe di Bel Air con un giovanissimo Will Smith, è un'autostrada tra gli ingranaggi dell'adolescenza. E quel San Valentino di Brenda e Dylan mi è sempre rimasto dentro. Sarà per il fatto che da anni dono anch'io il sangue, o sarà per ho sempre trovato quella scena più romantica che mai. Il caso ha poi voluto che fossi pronto per una nuova donazione, l'Avis fosse in emergenza e la memoria mi ripresentasse questo ricordo. Deciso a scrivere, sono attraversato da un dubbio fatale: e se non fosse vero? E se tutto ciò me lo fossi ricordato male? I miei dubbi vengono subito fugati da Youtube.
Aldilà di sequel, reboot, remake o quelle robe là, Beverly Hills 90210, appartiene ai mitici 90's e lì deve rimanere. Poco dopo essere stato diretto da Quentin Tarantino nel pluripremiato C'era una volta a... Hollywood (2019), Luke Perry ci ha lasciato per sempre, stroncato da un ictus. Sento la tristezza assalirmi ma ormai è arrivato il mio turno. Per niente amante degli aghi come Brenda, mi faccio forza. Riguardo il video di quei due teen-innamorati. Sono distesi ciascuno sul proprio lettino. Happy Valentine's day, le dice tenero Dylan. Happy Valentine's day, gli risponde dolcemente Brenda. Coi due bracci liberi allora, si prendono per mano. La puntata finisce così. Buona festa di San Valentino a tutti.
Beverly Hills 90210, Brenda e Dylan donano il sangue
Beverly Hills 90210, i due innamorati Brenda e Dylan si tengono per mano
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn - Harleen Quinzell (Margot Robbie)
Non c'è dolore che non possa trasformarsi in catarsi rigenerativa, vale anche per i "cattivi." Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020, di Cathy Yan).
La pupa (svitata) del boss (diabolico) è stata scaricata. Adesso quella variopinta ragazzina, Harleene Quinzel, è pronta a ricominciare. Adesso quella giovane e scatenata donna è pronta a comunicare a tutta Gotham City, sbirri e malavita inclusa, che c'è una nuova Harley Quinn in giro per le strade ed è più esplosiva che mai. Harley Quinn è pronta a spogliarsi del suo ingombrante ex-innamorato per il quale ha stravolto totalmente la sua vita ed esistenza, affermando la propria dirompente e coloratissima personalità. Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020, di Cathy Yan).
Harley Quinn (Margot Robbie) fa il bello e il cattivo tempo, fortissima del suo status di intoccabilità grazie al fidanzato Joker (Jared Leto), temuto da chiunque. La storia tra i due ormai è finita ma per il momento la ragazza si guarda bene dal renderlo noto. La frustrazione e la sua esplosiva voglia di autoaffermazione hanno il sopravvento, così la fanciulla, in modo un po' avventato, decide che è arrivato il momento di rendere noto che è tornata libera. Per aggiornare il suo stato ovviamente non usa Facebook, ma qualcosa di più affine ed emblematico al momento che segnò l'amore per il clown assassino.
Primi della lista per andare a trovare Harley, il detective Renee Montoya (Rosie Perez) e il super criminale Roman Sionis/Maschera Nera (Ewan McGregor), col brutto vizio di scuoiare le facce delle sue vittime. In realtà, la lista delle persone cui Harley ha fatto torti o banalmente scherzi pesantucci, è molto lunga, e ora che il Joker non la difende più, sono tutti ansiosi di riscuotere. Con la involontaria complicità della ricercata numero uno di Gotham City, il terribile boss ha una nuova autista, Dinah Lance/Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), promossa da cantante, ma guardata con sospetto dal suo fido braccio destro, Victor Zsasz (Chris Messina).
In città intanto c'è una nuova misteriosa killer di malavitosi che a colpi di balestra, uccide senza pietà. Il su nome è Helena Bertinelli detta "Cacciatrice" (Mary Elizabeth Winstead). Suo malgrado, si ritroverà anch'essa in guerra contro il perfido Roman, nel frattempo alla spietata ricerca di un diamante rubatogli dalla giovanissima borseggiatrice Cassandra Cain (Ella Jay Basc). La classica differenza tra buoni e cattivi inizia a sfumare. Le vicende si intrecciano. Nascono alleanze. Nascono amicizie e nuovi tradimenti. La vendetta chiede le sue teste, il potere non ha tempo da perdere. La guerra sta per cominciare. La battaglia è già cominciata.
Echi cine-fumettistici KillBilliani. Mosse di Matrixiana memoria. Una dedica a Il Corvo (1994, di Alex Proyas) prima della resa dei conti e un'esplosione di colorata follia. Harley Quinn è tornata e questa volta fa davvero sul serio. Un cinecomic degno erede di una tradizione meno seriosa e più scanzonata in stile Deadpool e/o Guardiani della Galassia, ma non per questo meno ricco di spunti di riflessione. Che cosa fa un Arlecchino, si chiede sconsolata Miss Harleen Quinzel insieme alla sua iena di casa, Bruce. Serve, si risponde sconsolata, argomentando poi: Se non serve, non esiste. Pensieri inevitabili per una creatura nel baratro decisa a risorgere dal proprio baratro, riuscendo a imporsi con se stessa e con i malcapitati che la vogliono fare fuori, scoprendo che l'unione femminile fa (davvero la forza).
Dimenticatevi Suicide Squad (2016, di David Ayer). Harley Quinn è fuori di galera e ha tutta l'intenzione di prendersi lo spazio che merita. Niente fidanzato ingombrante. Niente compagni di merenda al soldo del Governo. Harley Quinn è un fringuello libero di volare e infrangere la legge. Brillantemente interpretata da Margot Robbie (Tonya, Maria regina di Scozia, C'era una volta...a Hollywood), sempre più predominante nella recitazione, e in attesa di vederla nell'attesissimo Bombshell - La voce dello scandalo (di Jay Roach), film per il quale ha ricevuto una seconda nomination ai Globe e gli Oscar dopo il già citato Tonya.
A distanza di pochi mesi dalla kermesse veneziana dove è stato presentato Joker (2019) di Todd Phillips con protagonista indiscusso, Joaquin Phoenix (già vincitore del Golden Globe, BAFTA e lanciatissimo alla conquista dell'Oscar), ecco dunque sbarcare sul grande schermo (Cinema Rossini di Venezia incluso) un primo grande film dedicato alla sua ex-amante. Due film agli antipodi. Se il primo si è addentrato alle origini della follia dell'uomo, flirtando (un po' troppo) con chi vive davvero un'esistenza ai margini, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020, di Cathy Yan) va diritto al sodo senza alibi né ambizioni Nolaniane. Harley colpisce. Harley viene colpita. Sghignazza e se ne va per la sua strada. Ma non è detto che sia proprio da sola.
Il trailer di Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn - da sx: Renee Montoya (Rosie Perez),
Helena Bertinelli (Mary Elizabeth Winstead), Harley Queen (Margot Robbie),
Cassandra Cain (Ella Jay Basco) e Dinah Lance/Black Canary (Jurnee Smollett-Bell)
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn - Harley Quinn (Margot Robbie)