Young Adult - Mavis Gary (Charlize Theron) |
di Luca Ferrari
Ehi ehi, fate largo alla new villain Mavis Gary. Sempre più prossima ai quarant’anni. Dedita all’alcol e alla scrittura di una serie di romanzi per adolescenti. Egocentrica. Ancorata ai modi modello high school/college, dove lei è la reginetta e gli altri sono un branco di nerd insignificanti che devono fare tutto quello che vuole. La sua vita procede in modo piatto e sconfortante, ma non è troppo cresciuta per capirlo, almeno fino a quando non riceve una e-mail con la foto della neonata del suo amore liceale, Buddy Slade (Patrick Wilson).
Qualche pensiero e poi la decisione. Tornerà nella sua città natale per riprenderselo. Ha una figlia? Non importa. È sposato? Problemi dell’altra. Mavis, interpretata da una “odiosa” Charlize Theron, è sboccata. Incapace di farsi da mangiare. Sempre con una bottiglia di coca-cola dietro per riprendersi dalla precedente nottata alcolica. Una vera a propria Young Adult (2011, di Jason Reitman).
Nel suo viaggio nel passato, in attesa di sedurre e conquistare l’amato Buddy, la vamp metropolitana s’intrattiene con il suo ex-vicino d’armadietto, Matt Freehauf (Patton Oswalt), un ragazzo che al terzo anno di scuola superiore venne brutalmente massacrato sulle gambe e sul pene perché ritenuto gay dai classici trogloditi sportivi. Tra di loro s’instaura un rapporto di complicità. Anche se non se ne rende conto, Mavis non è più la star. È una reietta.
E se Mavis è il diavolo, capace di sfoderare l’artiglieria pesante (finta) pur di arrivare al suo obbiettivo totalmente incurante dei sentimenti altrui, Beth, la moglie di Buddy, è l’acqua santa. A darle candore e una divertente mimica impacciata alla batteria in un gruppo rock femminile di neo mamme, c’è Elizabeth Reaser, la vampira Esme Cullen della saga di Twilight. Mavis scoprirà che le attenzioni di lei per sé nascono dalla compassione. E lei stessa, alla fine di un tour degli orrori dove scoprirà le carte dinnanzi all’esterrefatta (e disgustata) comunità, si renderà conto di che persona sia diventata, e del problmeatico rapporto conflittuale che ha con la propria felicità.
A dispetto del riuscitissimo personaggio principale interpretato dal premio Oscar Charlize Theron, la sceneggiatura di Young Adult, curata dalla tanto decantata Diablo Cody, classe ’78 e già premio Oscar originale per Juno (2007), appartiene alla categoria del già visto. L’eredità di Sweet Home Alabama (2002, di Andy Tennant), con Reese Whiterspoon e Josh Lucas, domina incontrastata. La dinamica è pressoché la medesima.
La ragazza di provincia (bionda in entrambe le pellicole) che se n’è andata in città e ha avuto successo. Torna a casa senza nemmeno passare a trovare i genitori per sistemare questioni in sospeso di natura sentimentale. Arroganza a più non posso, sentendosi migliore e superiore di tutti gli altri rimasti nella semplicità della propria vita. Tendenza alla sbronza. Anche il finale di Young Adult è più scontato che non si può, con la crescita mentale da parte della protagonista e quel “scelgo la vita” al limite del manierismo più contraffatto.
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