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giovedì 22 marzo 2012

Non è più solo una relazione programmatica

Jerry Maguire (Tom Cruise)
Il cinema non può essere solo una fonte d'ispirazione. Non per tutti almeno, specie quando le ingiuistizie si moltiplicano giorno dopo giorno.

di Luca Ferrari

Che cosa vuole la gente dal cinema? Vuole i sogni che non è capace di vivere? Perché s'interessa così tanto alla vita sentimentale degli attori e attrici? Ogni giorno emergono nuove futili notizie. Guardatemi un po’. Non riesco nemmeno a fare causa a un giornale da quattro soldi che mi ha rubato illegalmente delle foto. Mi sento intorpidito dai giochi di ruolo, mentre la canzone che sancirà concentrazione e lotta deve trovare un sostituto per la compagna della serenità.

Se adesso mi mettessi, maledettamente, in vasca a fumare una sigaretta, sarei meno estraniato se lo facessi in una doccia con un cappello da football sotto i piedi? Sviscero tutta la mia coscienza. Istinto puro. Idrogeno puro. Legami infiammabili. Un addio al celibato della mediocrità. In che trainspottinghiana posizione orizzontale ti sei messo rispetto all'ennesimo carico di luce abbagliante che ti si sta per scaraventare contro?

L’empatia è sempre più ancorata a stati d’imperfezione mercificata. Che cosa potrà essere davvero ricordata come  la consacrazione della mia testa bambina? Ancora pochi giorni e fuggirò nel mondo di Edgar Allan Poe (bentornato John Cusack, era ora) e di Ghost Rider, ma i miei pensieri vanno già al silenzio assordante della strage di piazza Fontana. Il romanzo di una strage però non è un fatto passeggero. È una costante quotidiana d'ogni giorno. Dove la folla si narcotizza e usa gli occhi solo per guardare. Possibile che la scelta riguardi ancora un teschio infuocato e un carrello pieno di superalcolici?
  
Ed Wood e Jerry Maguire mi hanno suggerito che quello statico ferro da stiro dalla dubbia posizione sta per azzannare le piume più nascoste del pavone. Sempre più territori invece delimitati dal coraggio invece, resistono come unica consolazione per quegli ideali che biascicano in bocca ritmi tecnologici, bassi, scoordinati e incuranti delle nuove autonominate madrine chimiche per i fallimenti d’amore. Il destino dovrebbe essere una scelta, non l'accettazione di un silenzio composito.

Per chi non lo avesse capito, sono già andato oltre. Ma a te, che cazzo te ne frega?

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