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venerdì 20 aprile 2012

The Titanic Diary

l'agenda con il biglietto di Titanic al cinema e la fotocopia del singolo My heart will go on

Ci sono film che non finiscono con le luci che si accendono. Ci sono film come Titanic (1997, di James Cameron) che ti scorrono dentro il cuore per l'eternità e oltre.

di Luca Ferrari

"Secondo me, dovresti andare a vedere Titanic. Ti piacerebbe" mi disse Marta C. La conoscevo da poco tempo quella ragazza ma lei mi aveva capito bene e sotto quella solitaria e lunatica scorza hard rock molto simile a un guscio protettivo, aveva ben intuito che quella struggente storia d'amore mi avrebbe potuto contagiare. Le diedi ascolto e domenica 15 marzo 1998 (spettacolo pomeridiano) feci il mio ingresso al cinema Astra del Lido di Venezia.

"Capisco che forse 
ero l’unica persona libera di questa stanza 
nera/… L’unico che uscito dai sogni 
cercherà la realtà della propria 
vita/ Non sono ancora pronto 
per tornare a casa… Temo non lo sarò 
mai... Le loro promesse 
sono il mio vivere quotidiano…Sono 
un te bambino, non scordartelo..."
                                                                l.f

La pellicola era reduce dalla scorpacciata di Oscar ma di questo m'importava poco. Andai e le lacrime sgorgarono al punto da nasconderle sotto il mantello (chiodo nero). Due giorni dopo salii a bordo del Titanic per la seconda volta. Ancora insieme a loro: Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt (Kate Winslet). Sul Titanic (1997, di James Cameron). Rivedo tutto questo. Una fotocopia sbiadita mi ha fatto pensare che dovrò fare di più del guardare un’imbarcazione sparire nell’orizzonte.

Titanic. L'inizio della primavera 1998. Fu un anno difficile per me. Troppo, oserei dire. Vedo ancora l’inchiostro tremolante delle mie mani. Se dopo la prima visione vagai senza meta, terminata anche la seconda, sapevo bene dove andare. Presi la bici e pedalai a perdifiato fin davanti al mare. In un punto dell'isola a me molto caro. Salii sugli scogli e a dispetto della stagione, infilai le mani nell'acqua fredda. Respirando il salso e tutta la vita.

Timidi tentativi di apparire meno naufrago. Ho fatto in tempo a conservare una traccia del mio ingresso e poi ero già con l'anima nel salso per essere sicuro che la notte non cancellasse ogni traccia del giorno prima. I sostantivi indicanti il tramonto a colori di una prua, offrono ancora di più una voce a quei delfini più inclini alle lunghe profondità.

I giorni successivi furono un continuo ripensare al film. E quella canzone, My Heart Will Go On di Celine Dion, doveva essere mia. Comperai il singolo e la passai da cd a cassetta per il walkman (che bei rudimentali tempi, ndr). Così eccola in mezzo a Pearl Jam, Skid Row, Megadeth e Nirvana. Già con qualche anno di scrittura di poesie alle spalle, nuove creazioni sgorgarono incessanti. 

"La matita ricalcata voleva lambire il passaggio/... Non so che cosa si possa ancora provare/ Non lo so perché ho rinunciato troppo spesso alla notte/, e ho pronunciato solenni voti di nuovi grovigli/ C’è stato un tempo in cui le onde del mare erano un riflesso sufficiente/ C’è stato un tempo a cui mi affezionavo/, e oggi tutto finisce troppo presto/... Ma se a fine giornata avremo ancora la forza di darne notizia insieme, ecco, questa volta avremo la stessa storia da raccontare" l.f

My Hear Will Go On (OST Titanic, by Celine Dion)

l'agenda con il secondo biglietto di Titanic e i titoli delle poesie ispirate

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