The Tourist - Elise (Angelina Jolie) e Frank (Johnny Depp) |
di Luca Ferrari
Alla stazione Santa Lucia di Venezia sono appena arrivati due nuovi turisti. Lei, elegantissima si chiama Elise Clifton-Ward (Angelina Jolie) ed è una misteriosa donna in fuga dall'Interpol. Lui, più casual, è un proletario insegnante di liceo, tale Frank Tupelo (Johnny Depp). Si sono appena conosciuti in treno e tra loro è subita scattata un'impensabile scintilla. Passione autentica o macchinoso gioco di specchi? Tutti e due, o magari no. Chissà! Adattamento del francese Anthony Zimmer (2005, di Jérôme Salle), The Tourist (2010, di Florian Henckel von Donnersmarck).
Elise è a Venezia per un motivo ben preciso, ricongiungersi con l'amato marito Alexander Pearce la cui nuovissima identità è un mistero per tutta la polizia internazionale. Un uomo questo che ha un conto in sospeso di oltre 300 milioni di sterline con il Governo di Sua Maestà. Sulle loro tracce da riscuotere) c'è anche la mafia russa, il cui spietato capo Steven Berkoff (Reginald Shaw) tra un abito su misura e un omicidio a sangue freddo, è deciso a farsi consegnare da Elise ciò che aspettava da Pearce.
A guardare le spalle alla donna e al turista Frank, sempre lui, l'ispettore John Acheson (Paul Bettany), deciso più che mai a dimostrare al proprio capo, Jones (Timothy Dalton), di chiudere il caso, consegnare Pearce alla giustizia e recuperare il malloppo. La presenza di Tupelo si fa sempre più coinvolgente. Chi è davvero costui? Fu davvero casuale l'incontro con Elise su quel treno per Venezia o era tutto calcolato? Tra romantici inseguimenti per i canali, goffe corse sopra il mercato di Rialto e sontuosi balli negli inimitabili palazzi storici, la vicenda giunge alla conclusione.
Pompato come film d'azione, The Tourist è più uno spot per celebrare la dieta dell’attrice premio (lontano) Oscar per Ragazze interrotte (1999). Angelina Jolie (Una vita quasi perfetta, Changeling, Maleficent) ha la pelle vellutata, una soffice chioma fluente, incapacità espressiva ed è mobile quanto una sfinge. Johnny Depp (Dead Man, Chocolat, Dark Shadows) se la cava con qualche espressione Sparrowiana ma da due artisti di questo livello e per la prima volta insieme sotto la stessa telecamera, era lecito aspettarsi qualcosa di molto meglio.
A parte il concierge Neri Marcorè, il resto dei nomi noti italiani recita in ruoli fin troppo standard per le rispettive corde. Dopo anni spesi a fare la fiction Carabinieri, Nino Frassica indossa la divisa anche in The Tourist. Christian De Sica è un uomo corrotto, ruolo non troppo lontano dunque da ciò che è abituato a interpretare in quelle pellicole che chiamarli film è un insulto a chiunque faccia questo mestiere. Raoul Bova invece sembra strizzare l'occhio al Casanova dei bei tempi andati (per sempre). Tra le comparse, ennesima presenza per il sempre più rodato Francesco Frasson, sul set anche nell'ultimo film "veneziano" di Clint Eastwood.
A dare un senso a una storia ammalata di estetismi, è la coppia dell'Interpol interpretata dal biondo Paul Bettany (Wimbledon, Il codice Da Vinci, Mortdecai) e l'ex-007 Timothy Dalton, meritevoli di dare quel pizzico di normalità e realismo a una pellicola le cui fondamenta si basano solo sui nomi di due superstar. Con un set naturale poi come la città di Venezia e le possibilità recitative di tutto il cast, per von Donnersmarck è stata davvero un’occasione sprecata per realizzare qualcosa d’immortale. Un film che tempo addietro un collega ebbe l’ardire di etichettare come "piccolo cult".
Per chi vive a Venezia, vedervi un film ambientato è un'esperienza alquanto suggestiva. Si cerca lo scorcio di casa. Si riconoscono i luoghi dove magari si ha vissuto qualche episodio importante della propria vita. Allo stesso tempo però, si notano errori. O meglio, chiare falsificazioni logistiche. Il più clamoroso è quello in cui Johnny Depp, una volta entrato nelll'hotel Danieli, situato in Riva degli Schiavoni, aperta la finestra, si trova “magicamente” sul Canal Grande con vista (sulla destra) del ponte di Ri’Alto. Cosa impossibile, se non al cinema.
Un'ultima nota. Io sono un giornalista veneziano. Vivo e lavoro a Venezia, ergo tutto quello di buono e cattivo accada in questa inimitabile città, mi passa direttamente sulla pelle. Il trend degli ultimi anni però è un constante sparare sul turista, come fosse lui il responsabile dei problemi che attanagliano la Serenissima. Nonostante certi legittimi malumori, ho difficoltà a pensare che si comporterebbero così se gli stranieri che vi sbarcano ogni giorno, fossero tutti come Miss Angelina Jolie e Mr Johnny Depp.
Il turista, sappiatelo, paga una media di 7,5 euro a biglietto anche solo per una minima corsa sul vaporetto, questi stretto per lui così come per i residenti. Al momento leggi che vietino l'ingresso in città, non ve ne sono. La città non è di sicuro in grado di reggere l'onda abnorme di visitatori, ma per questo ci sono degli amministratori comunali cui rivolgersi e invece a giudicare dai commenti, pare che i turisti debbano anche chiedere il permesso per andare a un bagno (quello pubblico costa 2 euro a persona. ndr).
I problemi di Venezia non sono una responsabilità dei turisti e sebbene alcuni non si comportino in modo educato, cosa potremmo dire dei tanti rifiuti organici (volgarmente, merda!) dei cani i cui padroni veneziani lasciano a concimare le tante calli? Alla fine si va sempre lì, ai soldi. Un turista danaroso come l'affascinante Elise Clifton-Ward sarà sempre ben accolta, anche se questa dovesse intasare l'intera laguna. Viceversa il mordi-e-fuggi non garba proprio. E guai se gli ospiti osano toccare i capisaldi della venezianità, in ultima il servizio-gondola da un sestiere all'altro per il quale sono stati scritti articoli a dir poco ridicoli.
"I turisti? Devono svuotare le tasche e non rompere, stop". Questo è tristemente il pensiero di molti. Venezia è di tutti: residenti, Hollywood e persone meno abbienti comprese. Se le cose non girano come dovrebbero e la città ne risente, forse è ora di guardarsi allo specchio e iniziare a capire cosa non abbiamo fatto e dunque agire di conseguenza. Certo se ognuno penserà sempre al proprio orticello, magari sostenendo addirittura a una fantomatica autonomia o un'ignorante chissà-quale indipendenza, è difficile che qualcosa cambi. Ma questa non è solo Venezia, è ancora la stragrande maggioranza dell'Italia. Meglio guardarsi The Tourist (2010, di Florian Henckel von Donnersmarck) allora, e sognare col cinema una Venezia diversa.
The Tourist - Frank (Johnny Depp) ed Elise (Angelina Jolie) per la la laguna di Venezia |